Lo scialpinismo, ovvero un modo diverso di vivere la montagna
d'inverno quando il candido manto ricopre valli e creste, e ogni
pendio si può trasformare in un fantastico campo di gioco. Una
salita con le pelli di foca, seguendo il moto alternato
degli sci,
il loro rumore sulla neve, con un ritmo che quasi ti ipnotizza,
mentre ti guardi intorno, respiri a pieni polmoni l'aria frizzante
del primo, primissimo mattino, mentre già immagini la discesa sul
bianco lenzuolo che riveste la montagna, studiando ogni singola
curva che farai...Questo è il vero spirito dello scialpinismo, per
come lo intendo io: la discesa te la devi guadagnare, ed è una
sensazione bellissima poter vivere tre stagioni in poche ore, come
può accadere per quelle gite tardo-primaverili, quando parti con le
prime luci dell'alba, con la montagna ancora immersa nel sonno
invernale, poi il sole di maggio, giugno che ti brucia la faccia, la discesa
sulla neve primaverile - il firn - assolutamente rilassante, fino a
sfruttare l'ultima chiazza di neve, al bordo dei pascoli ormai
verdeggianti, tra i crochi e l'esplosione dei primi fiori, tra i
rivoli di fusione e gli odori dell'estate imminente.. Non sono
tutte rose e fiori ovviamente...d'inverno capita spesso (e negli
ultimi inverni ahimè qui al nord-ovest pare la regola, tranne rare
eccezioni..) di dover fare discese di "sopravvivenza" su quelle
orrende nevi crostose o ventate...di quelle che preghi di arrivare
giù con le gambe intere..oppure in primavera, quelle belle ondate
anomale di caldo che trasformano quello che sembrava un firn
perfetto in una massa di neve marcia con consistenza "polentoide"...per
non parlare delle impietose sveglie alle 4 del mattino o anche
prima...mentre ti chiedi chi cavolo te lo ha fatto fare... Ma
questa è un'altra storia...
Io
ho cominciato a fare scialpinismo nel gennaio del 1999, senza
essere mai andato a sciare in pista (e non è stato facile), ed ormai
l'ho eletto come mio sport invernale. In queste pagine sono
raccolte alcune delle gite più significative di questi anni
nell'arco alpino nord-occidentale (per ora...), principalmente tra le
Valli di Lanzo, del Canavese e d'Aosta.
Non sono delle descrizioni
freddamente tecniche, ma dei veri e propri "racconti di gita",
riferiti alle particolari condizioni di quando è stata effettuata la
gita. Ciò non vuol dire ovviamente che non vi sia alcun riferimento
tecnico: per ogni singolo itinerario sono indicati località di
partenza (e arrivo se diversa dalla prima), tempo di salita
(riferito ad uno scialpinista ben allenato e con un passo regolare,
nonchè con la montagna e la neve in buone condizioni), dislivello in salita
(comprensivo di eventuali saliscendi), dislivello in discesa (quando
diverso dalla salita), esposizione, periodo favorevole (è indicato
in linea di massima, ma ovviamente dipende molto dall'innevamento
stagionale: certe gite ove indicato come periodo favorevole
gennaio-marzo è talvolta possibile
effettuarle anche ad aprile: il periodo indicato è quello ottimale
in un anno normale, sta poi nella capacità di valutazione del
singolo saper scegliere i momenti adatti..), difficoltà (secondo la
ormai nota scala Blachère) e una descrizione
sommaria del percorso.
Questa sezione è,
ovviamente in continua crescita: ogni stagione è buona per scoprire
nuovi percorsi, per assaporare nuovi pendii, magari quello che
d'estate è un pascolo verdeggiante o, perchè no, una noiosa distesa
di sfasciumi, ora coperta dal manto bianco. Una stagione può
cominciare già dai primi di ottobre, quando è possibile percorrere,
dopo le prime nevicate consistenti in quota, alcuni itinerari con
partenza dalla conca di Dondena (valle di Champorcher) o dal colle
del Nivolet (valle dell'Orco), luoghi d'elezione dello scialpinismo
in anteprima. Le stesse zone si prestano a chi, senza troppe
pretese, volesse prolungare fino all'estate la stagione dei "due
legni", in particolare la zona del Nivolet, a quasi 2600 m, che
consente di effettuare alcune classiche gite di fine stagione, come
la Punta Basei, la cui discesa dalla punta si può effettuare
normalmente fino ai primi di luglio, ma, in anni particolari, come
il 2001, fin oltre la metà dello stesso mese. Un'altra annata
meravigliosa è stata il 2003/04, per via del notevole innevamento
alle quote medie sulle Alpi.
Successivamente si sono avute annate con la solita penuria di neve,
in particolare il 2006/07, ricordato come l'anno "senza inverno".
L'inverno 2008/09 invece verrà ricordato come uno dei più nevosi
degli ultimi 35 anni, con innevamento abbondante e costante dalle
basse quote per mesi e mesi, con spessori davvero che non si
vedevano da decenni anche alle quote medie. Inverno che ha permesso
di effettuare gite che vanno in condizione una volta ogni 30 anni,
con partenze a 600 m di quota, gite dove scivolavi sopra due metri
di neve, stagione lunghissima, iniziata a metà novembre e finita al
solstizio d'estate... la speranza è che ne vengano ancora di
stagioni così!
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17 novembre 2010
Dopo mesi di fatiche
fisiche e mentali, è finalmente uscita la terza edizione
della Guida Scialpinistica del Canavese, alla quale ho
collaborato.
La presentazione ufficiale
avverrà al monte dei cappucini indicativamente nel Gennaio
2011, e verrà poi portata per qualche sezione CAI della
Provincia di Torino.
La Guida è già disponibile
presso la sezione CAI di Rivarolo C.se (TO), via Peila 1/10.
Verrà distribuita nelle migliori librerie specializzate.
Il prezzo di vendita
consigliato è 15 €.
Per ulteriori informazioni
scrivere a
info@roby4061.it |
Avvertenze:
Lo scialpinismo è uno sport potenzialmente pericoloso.
Prima di ogni gita è bene informarsi sulle condizioni della
neve: i servizi meteoidrografici delle regioni
Piemonte e
Valle d'Aosta offrono (in particolare il primo)
degli ottimi bollettini nivometeorologici; per altri settori
si consiglia il sito ufficiale dell'Aineva,
con le condizioni di tutto l'arco alpino.
In ogni caso, bisogna SEMPRE avere con sè
l'attrezzatura di autosoccorso (ARVA, pala e sonda)!!! |
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