Scialpinismo

 

La Cialma 2193 m
 

 

 
Info gita  
Partenza: Carrello 1400 m
Tempo di salita: 1 h 30 m - 2 h
Dislivello: 793 m
Difficoltà: MS
Esposizione E
Periodo: dicembre - marzo

 

7 marzo 1999
Risalendo al valle Orco, quando si è appena sotto Locana appare di fronte una montagna caratterizzata da una parte bassa boscosa e da ampii e meravigliosi pendii al di sopra: è La Cialma, detta localmente Punta Cia, meta superclassica e facilissima della bassa valle Orco, spesso unica possibilità quando altrove il pericolo valanghe è alto. Discesa fantastica in vere farinosa, deve essere molto bella anche con neve trasformata: su tre volte che sono salito a Punta Cia ho sempre trovato farina. L'esposizione a Est consente un innevamento abbastanza duraturo: nel 2001, annata eccezionale si poteva fare la gita ancora a fine marzo, quando la prime salite si son già fatte a metà novembre.
 

Dopo l'orribile e fredda giornata di ieri, con il primo temporale della stagione, ecco una splendida giornata, decisamente gelida: quando partiamo da casa il mio termometro segna ben -5,7°. Arrivati a Locana prendiamo la strada che porta a Carello, dove funziona un piccolo ski-lift. Calzati gli sci risaliamo la pista di discesa con qualche tratto ripido, per poi proseguire nel bel bosco di larici, sempre seguendo il ripido tracciato di una vecchia pista, fino ad uscire dal bosco, su una dorsale. Alla nostra sinistra, in basso si allunga il bel vallone di Cambrelle, che culmina con la conca del lago Bojret, e delimitato a sinistra dallo spartiacque tra la valle dell'Orco e la val Grande di Lanzo.

Salendo sulla dorsale di La Cialma, su neve ventata.

Si punta quindi a destra, verso i resti dei caseggiati degli impianti di risalita. Nella seconda metà degli anni 50 era sorta sulle pendici dell'Alpe Cialma una stazione sciisitica di discreta importanza, con una cabinovia che partiva direttamente da Locana e diversi ski-lift e seggiovie, che raggiungevano la vetta: ora rimangono solo gli scheletri degli impianti, e un piccolo ski-lift in località Carello.

La seconda metà della dorsale, con il tracciato del vecchio impianto di risalita.

Proseguiamo sempre nella neve meravigliosamente farinosa, per bei pendii fino a ritornare sulla dorsale, toccando una baita isolata a circa 1900 mt. L'inclinazione aumenta poprio negli ultimi metri, ma ecco la cresta che si allunga verso la vetta facendosi più affilata, come sospesa sulla valle di Ceresole. Il panorama è splendido, a 360°, dal Gran Paradiso alla pianura Canavesana. La temperatura è sempre molto bassa, tra i 5 e i 6 gradi sottozero, e ha fatto si che la neve sia perfettamente farinosa.

Uno sguardo indietro alla dorsale di salita, nei pressi della baita del the.

La discesa lungo la via di salita è spassosissima, anche nel ripido tratto nel bosco, fino ad uscire sulla pista da sci. E' ovviamente possibile scendere per il magnifico ed ampio pendio est, arrivando nei pressi dell'Alpe Cialma e ritornare sulla via di salita all'altezza dei resti dei caseggiati degli impianti, tramite una pista in leggera salita.

E' una gita breve ma decisamente consigliata, soprattutto in pieno inverno e con neve farinosa, adattissima anche per i neofiti.

 

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