Scialpinismo |
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Passo delle Mangioire 2768 m |
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Info gita | |
Partenza: | Pian della Mussa 1800 m |
Tempo di salita: | 3 h - 3 h 30 m |
Dislivello: | 105-1100 m |
Difficoltà: | BS (ramponi utili) |
Esposizione | nord, est, nord est |
Periodo: | aprile - maggio (giugno) |
7 maggio 2005 | |
La Val Saulera è uno dei posti più belli delle Valli di Lanzo, soprattutto quando è ammantato di neve. La porta di accesso sciistica è il colle sud del Tovetto 2167 m, che in pieno inverno, quando la strada che porta al piano è chiusa, può essere una bella gita a sè. Il Passo delle Mangioire è una salita senza grosse difficoltà, su pendii ripidi nella seconda metà. Prestare attenzione al traverso dopo al colle del Tovetto. Semmai scendere sul fondo della val Saulera perdendo 50-80 m di dislivello. | |
Oggi sono da solo. Arrivo già tardi al Pian della Mussa. Sono le 7.45 quando parto sci a spalle nel silenzio rotto solo dalle raffiche di vento. Attraverso il ponte e poco oltre il maneggio calzo gli sci. La neve è ottimamente portante. Comincio a salire nel bosco, nel canale d'Arnas vi sono diverse persone che salgono. Senza problemi risalgo fino ad intercettare il sentiero che sale al colle del Tovetto. Ravanando un po' tra gli ontani esco finalmente su terreno più aperto, al cospetto della scura Rocca Tovetto. Piego decisamente verso sud e arrivo al colle, dove il vento è davvero furioso.
A sinistra: la partenza dal pian della Mussa. Al centro: l'Uia di Caiamrella, dal pian della Mussa. A destra: giochi di nubi nella val Saulera. Cerco riparo proseguendo per il traverso esposto ad est sulla val Saulera, dove la neve è già mollina. Il traverso è fastidioso, come sempre. Il vento non da sosta, proseguo praticamente spinto dalle raffiche e comincio a risalire il vallone. Le nubi in cielo danno spettacolo, finalmente a quota 2300 m riesco a ripararmi dietro ad un grosso macigno. Una piccola pausa, il vento mi sta stressando. Riparto, lasciandomi a sinistra l'invitante canalino del colle delle Pariate (via di accesso per la Cima Autour) e proseguo verso il fondo del vallone, squassato da enormi valanghe a blocchi.
A sinistra: il canalino del colle delle Pariate. Al centro: l'imbocco del valloncello-canale che conduce al passo. A destra: salita verso il passo. Mi inoltro poi a destra per un ampio valloncello-pendio, a tratti ripido, chiuso tra pareti di roccia a destra e un massiccio contrafforte a sinistra. Superato il tratto ripido, segue un breve tratto a minor pendenza, ormai in vista del passo. Il passo delle Mangioire vero e proprio è l'incisione stretta tra due spuntoni rocciosi a destra. Con gli sci è più semplice salire alla sella 20 metri più a sinistra del passo stesso. L'ultimo tratto è assai ripido, ma la neve ha mollato un po' e con i coltelli salgo senza grossi problemi, arrivando sci ai piedi sulla sella. Bella la vista su Croce Rossa e Punta d'Arnas. Il vento qui è un po' più calmo, ma ogni tanto fa sentire la sua voce rabbiosa. Faccio che prepararmi. Via le pelli, stringo gli scarponi, sciolina e via, siamo pronti.
A sinistra: uno dei tratti più ripidi della salita. Al centro: il tratto finale della gita. L'incisione a destra è il passo delle Mangioire vero e proprio. A destra: il canale del colletto di Punta Loson. Una prima derapata, poi una curva e trac, culo per terra! Mi rialzo prontamente, e noncurante riprendo la discesa. Ed ora una curva dietro l'altra, la neve è perfetta. Mi tengo tutto a sinistra, dove il sole ha lavorato di più la neve. Qui è davvero splendida, morbida al punto giusto. Scendo velocemente al pian degli Alamant, anche se il vento contrario è molto fastidioso. Preso dall'entusiasmo, sciando su un firn perfetto, decido di scendere fin sul fondo della Val Saulera. Ne vale la pena. Il prezzo da pagare è risalire, sci a spalle, su pendio libero da neve fino al colle del Tovetto.
A sinistra: ultimi metri della gita. Al centro: il Roby4061 sul passo delle Mangioire. A destra: prime curve sul firn. Piccola pausa, ma il vento induce a scendere. Rimetto gli sci, mi tengo alto con un traverso per poi scendere sul Pian Turale, dove mi tocca spingere un po'...in breve sono sul canale che mi riporterà al pian della Mussa. Bellissima la neve anche qui...uno spettacolo..una meraviglia, fino alle ultime curve nel bosco, su neve ancora buona nonostante la quota, la stagione e l'ora. Le ultime curve, con gli uccellini che cantano, l'odore dei larici, i prati verdi, l'esplosione di crochi sono indimenticabili. Sono sensazioni che non hanno prezzo. Una derapata e i miei sci toccano i fiori..
A sinistra: alla ricerca dei 35°. Al centro: neve stupenda al di sotto del Pian degli Alamant. A destra: Rocca Tovo e la val Saulera. In cinque minuti a piedi sono al punto di partenza. Mi cambio, e vado a bermi una birra con alcuni amici incontrati per caso, di ritorno da Punta Maria. Un'altra gita è andata. Breve ma intensa, come si suol dire. Quando arrivi a questo punto della stagione, quando nelle ultime curve respiri davvero l'estate, ti rendi conto che la stagione è agli sgoccioli. E vorresti che non finisse mai...vorresti ripetere giornate così all'infinito...ma sai che non è possibile...che presto, tra due, tre, cinque gite, la neve ti saluterà, non con un addio, ma con un arrivederci...Alla prossima!
A sinistra: il canale che conduce sul pian della Mussa. Al centro: ultime curve nel bosco. A destra: "Una derapata e i miei sci toccano i fiori.."
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