Scialpinismo |
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Mont Gelč 3518 m |
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Info gita | |
Partenza: | Ruz 1695 m |
Tempo di salita: | 2 h 30 m + 3 h 45 m |
Dislivello: | 1850 m |
Difficoltŕ: | BSA (corda, piccozza, ramponi utili) |
Esposizione | S > E > S |
Periodo: | marzo - metŕ maggio |
Punti d'appoggio: | Rifugio Crete Seche 2410 m (0165.73.00.30) - Bivacco Marco Spataro 2600 m |
23 e 24 aprile 2006 | |
Il Mont Gelč č una gran bella gita, effettuabile da Glassier (Ollomont), sfruttando il bivacco Regondi (salita estiva relazionata su questo sito), oppure dal versante del Crete Seche, altrettanto bello e potendo usufruire del rifugio omonimo, gestito nella stagione primaverile. E' una salita lunga ma non difficile, con buone condizioni di neve si arriva sci ai piedi in vetta senza utilizzare corda, piccozza e ramponi, che perň č meglio aver dietro, in quanto nella parte alta č comunque un itinerario su ghiacciaio, che generalmente presenta pochi e visibili crepacci, ma nelle ultime estati se ne stanno aprendo di altri. Prestare attenzione nel tratto precedente il bivacco Spataro, nel canale dell'Aroletta e in quello che porta al colle del Mont Gelč. E' ovviamente possibile effettuare l'itinerario in traversata su Glassier, se le condizioni della neve lo consentono e avendo un'altra macchina all'arrivo. | |
Le premesse di questa gita non sono state affatto buone. Dopo una notte infernale dovuta ad un'intossicazione alimentare, decido lo stesso di partire per la gita che sognavo da tempo. La salita al Crete Seche č stata un calvario, con un fisico debilitato da.... ehm... (meglio non raccontare i dettagli ...). E' comunque un bel percorso, che noi effettuiamo sci a spalle, per una discreta mulattiera che sale dietro i prati della frazione di Ruz. Bel tratto tra i larici, incrociando piů volte un'interpoderale. I miei amici hanno decisamente un altro passo, rimango presto indietro.
A sinistra: mancano 50 metri al rifugio Crete
Seche.
Al centro: ultimo sole sulla Becca di Luseney 3504 m.
A destra: al mattino, nel traverso sotto il canale di Aroletta. Passate due crisi devastanti, finalmente le cose cominciano a girare, anche se sono esausto. Vero i 2000 m finalmente sci ai piedi, lungo la strada interpoderale che si inoltra dentro il vallone. Si abbandona la strada, risalendo poi dei bei pendii. Arrivo al Crete Seche esausto, quasi 45 minuti dopo gli altri... entro come uno zombie dentro e salutati i soci preoccupati per il mio ritardo, mi avvio immediatamente in camera a dormire... Dopo un sonnellino ho deciso di scendere nel caldo del rifugio... la cena ovviamente č stata un po forzata, ma qualcosa dovevo pur mangiare. Una bella tisana e a dormire molto presto, sperando in un giorno migliore...
A sinistra: a metŕ del canale dell'Aroletta
raggiungo il sole.
Al centro: i pendii sotto il col du Monte Gelč.
A destra: momenti di salita. Che č arrivato, ma tardi...: sveglia alle 5.15, con un filino di mal di testa. Solita colazione con lo stomaco sottosopra e partenza con un bel cielo sereno. Sono rimasto subito indietro, il pendio molto ripido sotto il bivacco Spataro mi impegna fisicamente e psicologicamente, ma distoglie l'attenzione dallo stomaco e dalla nausea che mi tormentava. Supero il bivacco e raggiungo Giampaolo e Beppe. Nicoletta invece č giŕ lontana, ha ingranato la quarta! Un lungo traverso, a metŕ del quale mi fermo a mettere i coltelli, e siamo al sole. Imbocchiamo poi il bel canale dell'Aroletta, raggiungendo anche il sole. La mia salita prosegue con molte piccole soste, che mi aiutano perň a cercare di monitorare la situazione e cercare di arrivare su lo stesso, nonostante la forma fisica pessima..
A sinistra: dal colle du Mont Gele verso
valle.
Al centro: si mette piede sul ghiacciaio, in fondo la vetta.
A destra: nella parte alta del ghiacciaio, la Trouma des Bouqes. Il sole piacevolmente caldo mi induce a proseguire, risalgo anche il canale che porta al colle del Mont Gelč, dal quale si vede ormai la vetta... quasi a portata di mano.. In lontananza vedo gli amici, il fisico pare andare un po meglio e proseguo, recuperando finalmente terreno. Il ghiacciaio č in ottime condizioni, c'č solo qualche crepaccio ben visibile e lontano dalla traccia di salita. L'ultimo pendio č un po ripido e lo supero con attenzione, senza mettere i coltelli. Ma alla fine arrivo in vetta, solo 20 minuti dopo gli altri...e considerato il mio stato č un successo!
A sinistra: manca poco alla vetta.
Al centro: ultimi metri per la cima del Gelč.
A destra: Nicoletta danza sul firn. Il freddo non ci fa stare molto in vetta, e ci prepariamo in fretta per la discesa. La prima parte non č entusiasmante a causa delle tracce rigelate. Ma appena giunti sul ghiacciaio, ecco un bel firn liscio come un biliardo, molto divertente. Al colle entriamo in una nebbia non molto fitta ma ne usciamo dopo cinque minuti, riprendendo una bella discesa su neve un po cotta ma sciabile. Il canale dell'Arolletta č splendido, sceso nella sua parte piů a destra, di ottima neve e abbastanza ripido. E cosě fin sotto il bivacco, dove ancora troviamo pendii sostenuti di neve primaverile morbida al punto giusto.
A sinistra: L'inizio del canale di Aroletta...
ripido assicurato!
Al centro: Nicoletta felice della neve e Giampaolo in arrivo.
A destra: sotto il rifugio, ultimi bei pendii di neve primaverile. Al rifugio sostiamo un attimo per smangiucchiare qualcosa, ma lo stomaco ancora si chiude davanti al cibo.. e vabbč, ci penserň dopo... ancora molto belli i pendii sottostanti il rifugio, anche se la neve comincia ad essere un po molla..quindi finiamo sulla strada, e, con un paio di togli & metti riusciamo a scivolare fino a quota 1850 circa. Anche questa sciata č finita. Ci carichiamo gli sci in spalla e in un quarto d'ora, tra gli odori dell'estate che bussa dietro la porta, giungiamo a Ruz. La fontana č un ottimo pretesto per mettere i piedi a mollo, col sole caldo di fine aprile.
La neve č finita.... Nicoletta, Giampaolo e Beppe, i soci d'avventura. E finalmente, dopo tanto penare, a Gignod ci sbafiamo una merenda sinoira a base di salumi e formaggi valdostani, sotto un pergolato, al sole e con un fresco venticello, annaffiato da due, dico due ottime birre... Ero partito male, ma alla fine ho vinto io!
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