Scialpinismo |
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Col de la Tza 2997 m ( Tour de la Tza 3058 m ) |
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Info gita | |
Partenza: | Chamen 1710 m |
Tempo di salita: | 3 h 30 m (4 h ) |
Dislivello: | 1290 m (1348 m) |
Difficoltà: | BS (BSA: corda, piccozza, ramponi per la vetta) |
Esposizione | SE > NE |
Periodo: | marzo - metà maggio |
8 aprile 2006 | |
Il col de la Tza è una splendida gita, in una valle che sembra fatta apposta per lo scialpinismo, con pendii di soddisfazioni e innevamento in genere buono. In primavera ovviamente le condizioni migliori per effettuare questa gita, specie quando i pendii, in alcuni tratti assai ripidi, sono ben assestati e di neve trasformata. Prestare attenzione nel ripido canale che porta dal pianoro degli alpeggi ai pendii superiori e nell'ultimo tratto sotto il colle. Per raggiungere la vetta sono necessari ramponi e piccozza, e utile anche la corda. | |
A volte capita di partire per una cima e tornare a casa solo con un colle in saccoccia... ma con una sciata memorabile, una delle migliori della stagione 2005/2006. Partiamo in tre da poco oltre i Chamen, salendo su per l'interpoderale che ci porta nel vallone. Tocchiamo l'alpe Gran Chamen e ci dirigiamo verso il sole, nell'ampio vallone ben innevato. I pendii sono lisci come biliardi, verso i 2300 m ci alziamo per imboccare l'evidente canale sulla sinistra. Cominciamo a risalirlo, ma la neve crostosa e poco convicente ci induce a piegare sulla destra del canale, salendo per ripidi pendii di neve più solida.
L'alpe Gran Chamen 2016 m Arriviamo così sui ripiani superiori, dove ci aspetta un breve tratto di neve crostosa. E quindi si spalanca davanti a noi un ambiente del tutto vergine, con la neve caduta il giorno prima, splendida farina tutta per noi. La nostra meta sarebbe il Tour de la Tza, ma è in condizioni "patagoniche" e visto da qui sotto non ci ispira molta fiducia. Negli ultimi 200 m di dislivello sotto il colle do il cambio al buon Davide nel battere la pista.
A sinistra: i pendii mediani, oltre il canale. Al centro: la parte alta dell'itinerario. A destra: l'ultimo delicato traverso prima del colle. Molto suggestivo, anche se faticoso, battere traccia in 50 cm di farina vergine...L'ultimo tratto è molto ripido, salgo con cautela e tenendo le orecchie molto dritte, cercando di prendere il pendio non proprio sotto la verticale del colle, ma un po più a destra. La neve è molta, ad un affioramento di rocce, proprio poco sotto il colle, mi fermo a studiare la situazione.
A sinistra: relax al colle. Al centro: la traccia di salita vista dal colle. A destra: senza parole. Ne parlo con Davide, poi sondo col bastoncino il manto nevoso: una volta constatato che sotto ci sono le pietre e non una placca da vento, comincio a percorrere gli ultimi 5 metri, un traversino, in cui sono molto teso e pronto ad ogni eventualità... Per fortuna ho intuito giusto, il fiuto non mi ha ingannato e non si stacca niente... nemmeno dopo il passaggio di quasi dieci persone! Arriva anche Davide che era rimasto a distanza di sicurezza e un po dopo anche Alex. Osserviamo la cresta finale del Tour de la Tza, è in condizioni pietose: cornici e meringhe di neve, è off limits senza una corda che non abbiamo... per cui rinunciamo... ci prepariamo a scendere. Non abbiamo il coraggio di scendere per primi, lasciamo l'onore ad una studiosa di neve e valanghe dell'AINEVA che era giunta dopo di noi al colle...
A sinistra: ed ora è il mio turno... Al centro: ecco i pendii finali dopo il passaggio di cinque pazzi scatenati... A destra: serpentine nella neve fresca. Ammiriamo la sua sciata, poi mi lancio anche io su quell'immenso pendio vergine di neve farinosa... pendenza ideale, ripido, immacolato...Poco da dire su questa discesa libidinosa... Arriviamo nei pendii sotto il colle, ancora prima di entrare nel canale altra neve splendida, serpentine da maestri... un brevissimo tratto di crosta, ma ci spostiamo dalla parte dove siamo saliti... trovando un firn spettacolare su pendenze anche oltre i 35°... una goduria unica... man mano che scendiamo la neve è un po più molle ma sempre splendida..Sui pendii precedenti l'Alpe Gran Chamen, grazie all'esposizione, troviamo di nuovo un firn perfetto, liscio come un biliardo... quindi eccoci all'interpoderale, con qualche taglio nel bosco, sempre su neve ottima...
A sinistra: Davide free rideggia. Al centro: ancora neve splendida, prima di entrare nel canale. A destra: i fantastici e ripidi pendii di neve trasformata nel lato sinistro (scendendo) del canale.
A sinistra: sciare sul firn, intorno ai 2300 m. Al centro: Alessio e Davide nei pressi dell'Alpe Gran Chamen. A destra: io all'arrivo alla macchina, stanco ma soddisfatto. Poi è solo stradina fino all'auto, dove arriviamo decisamente soddisfatti. E' finora la miglior sciata della stagione: metà farina, metà firn, uno spettacolo unico. Una meritatissima birra pone il sigillo a questa giornata grandiosa.
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