ESCURSIONISMO

CAI Lanzo Torinese - Commissione Escursionismo


La Valle di Viù è la più meridionale delle tre Valli di Lanzo, e confina a sud con la Valle di Susa e  a nord con la Valle di Ala. Presenta un lungo solco, che culmina nella conca di Malciaussia, occupata da un lago artificiale, uno dei tre delle valli di Lanzo, posizionati alla testata della Valle di Viù. Alla testata della valle si trovano alcune delle più celebri montagne delle valli di Lanzo: Rocciamelone, Croce Rossa, Lera, Punta d'Arnas, Torre d'Ovarda.



ROCCIAMELONE 3538 m


Nel 1999 ricorre il centenario della posa, in cima al Rocciamelone, della statua della Vergine Maria. Ci saranno, nel corso dell' anno numerose manifestazioni che ricorderanno l' avvenimento. Quale migliore occasione, quindi, per affrontare la salita alla panoramicissima vetta che domina, maestosa, la Val di Susa e la Val di Viù La salita dal versante valsusino è sicuramente più semplice rispetto a quello viucese, anche se l' ormai ridotto Ghiacciaio del Rocciamelone non ha mai presentato grosse difficoltà. Non bisogna però dimenticare che la salita si svolge in ambiente di alta montagna (oltre i 3000 m di quota) dove il tempo cambia rapidamente; è quindi opportuno affrontare la salita, da entrambi i versanti, con la dovuta attrezzatura e preparazione.

SALITA DALLA VALLE DI SUSA La salita si può effettuare in giornata oppure fermarsi a pernottare al Rifugio Cà d' Asti (0122/33192). Accesso automobilistico: da Torino percorrere la Val di Susa fino a Susa. Da qui svoltare a destra per Mompantero (indicazioni stradali) e seguire la strada ex-militare che si alza sulla valle con molti tornanti. Ignorate le deviazioni per Pampalù ed il Truc si arriva alla Riposa dove termina la strada e si lascia l' auto. Salita: dai ruderi della Riposa seguire l' ampio sentiero che risale il marcato costone erboso soprastante. Vengono così raggiunti e superati dei salti rocciosi pervenendo poi al Rifugio Cà d' Asti (m 2854, 2 circa). Risalire i ripidi pendii di sfasciume del versante sud, mantenendosi poco distanti dalla cresta, che si raggiunge arrivando alla Crocetta (m 3306, 1 h circa dal rifugio). Con marcia meno ripida si attraversa il versante sud-est per affrontare poi un tratto finale più ripido per raggiungere la cima (m 3538, 2 h circa dal rifugio) dove si trova l' imponente statua della Vergine Maria, una cappella ed un locale adibito a bivacco. E' necessario tenere presente che il tratto finale di salita, benchè privo di vere difficoltà e protetto da parapetti e mancorrenti va affrontato con la dovuta cautela, soprattutto in presenza di neve e/o ghiaccio. Il panorama che si gode dalla vetta è grandioso. Discesa per la via di salita in poco più di 3 ore.

SALITA DALLA VAL DI VIU La salita è bene spezzarla in due giorni pernottando al Rifugio Tazzetti. Può essere utile la picozza, ed eventualmente i ramponi per attraversare il Ghiacciaio del Rocciamelone. Accesso automobilistico: da Torino raggiungere e superare Lanzo per poi risalire tutta la Val di Viù. Superato il paesino di Margone proseguire sulla stretta e ripida carrozzabile che porta al Lago di Malciaussia (aperta nei mesi estivi) dove si lascia l'auto. Salita: si costeggia e si oltrepassa il lago e dopo aver superato il rio immissario, ad un bivio, si va a destra. Dopo un iniziale tratto più ripido, tra numerose colonie di marmotte, la marcia si fa più dolce, mantenendosi alti sul torrente ed attraversando numerosi valloncelli. Il Rifugio Tazzetti si raggiunge dopo aver attraversato un corso d' acqua e salito un ultimo ripido pendio erboso (m 2642, poco più di 2 h dal lago). Dal rifugio seguire l' ampio sentiero che, con alcune svolte, porta a raggiungere la cresta del costone roccioso che domina il rifugio stesso. La traccia prosegue verso ovest fino a raggiungere un pendio di sfasciumi che si supera con alcuni tornanti piuttosto ripidi (attenzione alle pietre smosse) ; la traccia si porta poi a sinistra per aggirare una fascia rocciosa raggiungendo cosi il Col della Resta (m 3183, 1 h 30 minuti dal Tazzetti). Si scende sul Ghiacciaio del Rocciamelone attraversando la quasi pianeggiante distesa ghiacciata (o ciò che ne resta) verso sud-ovest, puntando verso il punto in cui il ghiacciaio termina e si incrocia la cresta nord-ovest del Rocciamelone. Risalire l' aerea e lunga traccia che segue la cresta raggiungendo infine la cima (m 3538, 3 h 30 minuti circa dal rifugio) dove si trova l'imponente statua della Vergine Maria, una cappella ed un locale adibito a bivacco. Il panorama che si gode dalla vetta è grandioso. Discesa per la via di salita (fino al lago) in circa 5 h.

AMBROSINERA 1300 m


Località di partenza: Miciotera (m 1190).Tempo salita: 20 minuti. Tempo discesa: 15 minuti. Difficoltà : T.Segnavia: nessuno. Periodo consigliato: tutto l'anno. Accesso automobilistico: da Torino si raggiunge e supera Lanzo e Germagnano attraversare poi la Stura ed iniziare a percorrere la carrozzabile che raggiunge Viu; qui giunti si scende a Fucine dove, prendendo a sinistra, si attraversa un ponticello per incominciare a risalire la strada che porta al Col del Lis. Raggiunto e superato il vecchio borgo di Col S. Giovanni si arriva ad un colletto e con una breve discesa si raggiunge il bivio per Ambrosinera-Miciotera . Andare a destra seguendo la stradina in salita ed arrivati ad un nuova bivio prendere a sinistra, superata una curva la strada diviene sterrata e si può lasciare l'auto nei pressi di una nuova curva, dove la strada si allarga. Accesso con mezzi pubblici: nel periodo estivo un autobus parte da Torino e passando da Almese ed il Col del Lys raggiunge i paesini di Niquidetto e Col San Giovanni oppure Ferrovia Torino - Ceres fino a Lanzo e coincidenza con la corriera per Viù (nel periodo estivo una corriera raggiunge il Colle S. Giovanni). Salita: rapidamente dall'auto su raggiunge il piazzale antistante le prime case di Ambrosinera (m 1257; 5 minuti); sulla destra della piazzetta si stacca una stradina sterrata che sale dolcemente per compiere poi una curva a sinistra e raggiungere un erboso colletto dove si trova una piccola chiesetta (nei pressi della curva c'è una traccia che consente di "tagliare" un tornante). La strada piega ora a destra e con un altro tratto di salita sale verso l'ormai evidente gruppo di case di Ambrosinera superiore che si raggiunge quando, arrivati ad un nuovo bivio, si va a sinistra (m 1300 circa, 20 minuti). Proseguendo lungo la stradina si entra in una valletta dominata dalla Punta Sourela (m 1770) e dal Monte Civrari (m 2302). Discesa: per la via di salita (15 minuti) oppure dalle prime case di Ambrosinera superiore si imbocca una traccia che scende nel prato sottostante e, lasciando a sinistra la stradina, raggiunge direttamente la chiesetta posta nei pressi del colletto erboso. Un ponticello consente di superare un piccolo rio piegando subito dopo a sinistra per scendere rapidamente alle prime case di Ambrosinera che si raggiungono andando a sinistra. Ritornati al piazzale si scende poi all'auto (il tempo di percorrenza resta invariato). Notizie utili: a Col S. Giovanni si trova un piccolo negozio di alimentari ed in località Colletto un bar- ristorante. Tutti i negozi a Viù.

MONTE BASSA 1838 m


Località di partenza: Margone (m 1410 - frazione di Usseglio). Tempo salita: 1 h 15 minuti circa. Tempo discesa: 40 minuti. Segnavia: Tracciato SI-EPT 118.Difficoltà : escursionismo medio. Periodo consigliato: fine giugno-ottobre.Accesso automobilistico: Da Lanzo risalire la Val di Viu e giunti alla piana in cui si trova Usseglio superare tutte le frazioni e continuare verso Margone che in breve si raggiunge. L'auto va lasciata nella piazza del paese, di fronte ad un bar-ristorante. Salita : Si dirige verso il piccolo bar per superarlo lasciandolo a sinistra. Ci si infila tra le case oltrepassando l'abitato ed attraversando alcuni prati. Quando si trova una strada sterrata, si va a destra, seguendo un evidente cartello indicatore per il Rifugio Cibrario, se ne troveranno altri che si devono seguire fino a che non si incontra la piccola ferrovia. Con marcia piuttosto ripida si attraversa un rado boschetto e si risale un pendio, si supera un pilone votivo e si giunge all'alpeggio di Trapette che si lascia a sinistra (m 1695). Da li andare a destra aggirando un piccolo rilievo roccioso e giunti ai margini di un ampio e suggestivo piano pascolivo si nota, poche decine di metri più in alto, la presenza della ferrovia che taglia pianeggiante il fianco della montagna (1 h 5 minuti). In breve la si raggiunge e si va a destra seguendo il tracciato pianeggiante. Arrivati a pochi passi dalle costruzioni dove arriva la ferrovia andare a sinistra in salita per seguire un evidente sentierino che lascia a sinistra i fabbricati e superate alcune roccette si giunge in cima al Monte Bassa (m 1838 - 1 h 15 minuti) dove si trova un piccolo ometto di pietre. Discesa - Per la via di salita (40 minuti).

COLLE BELLACOMBA ~ 2000 m 


Località di partenza: Lago di Malciaussia (m 1805).Tempo salita: 30 minuti. Tempo discesa: 20 minuti. Difficoltà : T. Segnavia: nessuno. Accesso automobilistico: da Lanzo o Germagnano si prosegue per la Val di Viù superando gli abitati di Viù , Lemie ed Usseglio. Si prosegue poi per Margone, l'ultimo borgo abitato della valle, e superato il paesino si continua sulla tortuosa strada che porta al lago. Raggiunta la diga una breve discesa porta al rifugio-albergo Vulpot dove nei pressi si può lasciare l'auto.Salita: imboccare il sentierino che parte alle spalle del rifugio e che dirige, superandole, alla volta delle ultime costruzioni di Malciaussia. Questo gruppetto di case è ciò che resta dell'antico abitato di Malciaussia che venne sommerso con la costruzione della diga, sul finire degli anni '20. Prima delle ultime case salire a sinistra su una crestina dove si trova subito la traccia di una vecchia mulattiera (l'antica via romana che saliva al Colle dell'Autaret ?) che sale con andamento regolare verso l'evidente insellatura. Si raggiunge poi, al termine della crestina, una zona caratterizzata dalla presenza di grossi massi (qui arriva anche un sentierino che risale il valloncello che si forma alle spalle delle case di Malciaussia); ancora una breve risalita e si arriva all'insellatura del Colle Bellacomba (m 2000 circa; 30 minuti) che e caratterizzato da un tratto pianeggianto prima di affacciarsi sulla parte bassa della Val di Viù . Per avere una più ampia visuale si può salire rapidamente alla piccola asperità tondeggiante quotata m 2021 posta sulla destra del colle. Dall'arrotondata cima panorama su tutta la conca di Malciaussia e su buona parte della Valle di Viu con in evidenza l'inconfondibile sagoma del Rocciamelone. Discesa: per la via di salita (20 minuti).

MONTE CIVRARI 2302 m 

per Laghetto del Civrari (m 1956) - Colle del Civrari (m 2170) - Punta Imperatoria (m 2302).


Località di partenza: Niquidetto (m 1180 - frazione di Viù.Tempo salita : 3 h. Tempo discesa: 2 h. Segnavia: EPT 104.Difficoltà : escursionismo medio.Periodo consigliato: giugno-ottobre. Accesso automobilistico: da Torino raggiungere Lanzo e di qui proseguire verso Germagnano, superato questo abitato attraversare la Stura su un ponte dirigendo verso Viu. Raggiunto e superato quest'ultimo paese, dopo una discesa si raggiunge Fucine dove si va a sinistra attraversando un ponticello per salire verso il Col del Lys. Seguendo la ripida strada, ignorando le deviazioni secondarie, si arriva al Col S. Giovanni e dopo aver scavalcato un colletto, ignorata la deviazione che scende a sinistra per Bertesseno, e scavalcato un nuovo colletto (questo tratto di strada e molto bello e panoramico) si arriva a Niquidetto. Giunti alle porte della borgata, in uno spiazzo contrassegnato da una palina di fermata dei mezzi pubblici intercomunali, si lascia l'auto. Accesso con mezzi pubblici: in treno con la Ferrovia Torino- Ceres e poi corriera per la Val di Viu fino a Viu; non ci sono però collegamenti con le borgate Col San Giovanni e Niquidetto. Nei mesi estivi autobus da Torino per Almese, Col del Lis, Niquidetto e Col San Giovanni.Salita: si sale all'evidente chiesetta e passati davanti alla sua facciata si imbocca un sentierino sulla destra che quasi subito piega a sinistra tra i prati (vecchio cartello indicatore Monte Civrari). Dopo un breve tratto piuttosto ripido si costeggia una mulattiera, sulla quale poco dopo ci si immette, e che va seguita verso sinistra per entrare in un fitto bosco di imponenti faggi. Vanno superate alcune costruzioni ormai cadenti lasciandole sulla sinistra per sbucare poi in ampi pascoli; si va a destra (alcuni tratti acquitrinosi) per arrivare nei pressi delle Case Frestè (m 1432 - 30 minuti circa), moderni alpeggi situati su un bel poggio erboso. Si lasciano a destra le costruzioni per andare a sinistra passando appena a monte di un bel bosco di faggi; si aggira, in leggera salita, un costone e si entra così nel vallone del Civrari. La salita si snoda prima tra bei cespugli di rododendri poi, per un breve tratto, su pietraia ed infin passa tra blocchi di rocce affioranti dal terreno e levigate dallo scorrere dell'acqua. Si sbuca così su un altopiano racchiuso tra le tre punte che formano il piccolo massiccio del Civrari: Punta di Croce, Punta Imperatoria e Torretta del Prete; quando la marcia diviene pianeggiante, piegando lievemente a sinistra, si arriva in breve alle sponde del minuscolo ma grazioso Laghetto del Civrari (m 1956 - 2 h circa), sullo sfondo del vallone si vede la piccola insellatura del Colletto del Civrari mentre la Punta Imperatoria col suo grosso pilone sulla destra. Dal piccolo specchio d'acqua andare a destra seguendo il sentiero che poco dopo si biforca. Seguire la traccia di sinistra evidenziata da alcuni ometti in pietra. La traccia sale senza difficolta tra alcuni dossi di rocce ed erba ed arrivata sotto al colletto del Civrari diviene via via sempre piùripida attraversando una zona di sfasciume. In breve si arriva alla piccola e panoramica insellatura del Colletto del Civrari (m 2170, 30 minuti dal Laghetto del Civrari). Si piega a sinistra per percorrere l'arrotondata crestina da dove si vede il sottostante santuario del Colombardo; si arriva così al colletto che precede la Punta Imperatoria (panoramico) per poi riprendere a salire seguendo il facile filo di cresta fino a giungere al culmine della Punta Imperatoria (m 2302 - 3 h). Panorama indimenticabile.Discesa: Ritornati al colletto che precede la Punta Imperatoria si scende a sinistra verso l'evidente Laghetto del Civrari percorrendo una ripida traccia (ometti in pietra) che passa vicino anche ad una buona sorgente. Rapidamente si raggiunge il piccolo specchio d'acqua e da li si continua a scendere seguendo la via di salita (2 h complessive). Arrivati alle Muende Frestè è possibile lasciare la traccia di salita per raggiungere Niquidetto seguendo la panoramica stradina sterrata che prende avvio proprio da questo alpeggio. Con alcune svolte, passando in un bel boschetto di faggi e costeggiando alcuni alpeggi, si arriva alla strada asfaltata alcune decine di metri prima di Niquidetto. L'auto si raggiunge piegando a destra e percorrendo un breve tratto asfaltato. Il tempo di percorrenza di questa piccola variante di pochi minuti più alto rispetto a quello della normale via di discesa ma è ripagato dal panorama sul valloncello che scende dalla Torretta del Prete e dalla vicina Punta Sourela (m 1770). Notizie utili: non vi sono negozi di alcun genere a Niquidetto mentre si trova un piccolo negozio a Col San Giovanni. Alberghi e negozi di tutti i generi a Viù.

CAPPELLA DELLA CONSOLATA 940 m 


Località di partenza: Forno di Lemie (m 840). Tempo salita: 20 minuti. Tempo discesa: 10 minuti. Diffiicoltà : T. Periodo consigliato: tutto l'anno salvo condizioni di particolare innevamento. Accesso automobilistico: da Lanzo va raggiunto e superato Germagnano per attraversare la Stura imboccando la strada della Valle di Viù . Superato Viù si arriva a Forno di Lemie dove, vicino al ponte che attraversa la Stura, si trova il vecchio ponte in pietra al cui centro si trova un'edicola con vecchi affreschi ormai sbiaditi. Lasciare l'auto dove è possibile. Salita: attraversare il bel ponte in pietra ed imboccare il sentierino che si trova dalla parte opposta e che sale in ripida salita verso destra. Il senso di marcia si dirige poi verso sinistra ed inizia a salire con alcune risvolte nel boschetto. Si arriva a ridosso di alcune torrette rocciose ed il senso di marcia piega definitivamente verso oriente. Dopo un tratto pianeggiante si vede tra la vegetazione la sagoma della bianca chiesetta che con breve risalita si raggiunge (m 940, 20 minuti). Buon punto panoramico e luogo decisamente tranquillo. Discesa: per la via di salita (10 minuti).

LAGO DIETRO LA TORRE 2322 m 

per Alpe Bessanetto (m 2057)


Località di partenza: sbarra di divieto lungo la carrozzabile del Vallone d'Arnas (m 1650 circa Usseglio).Tempo salita: 1 h 45 minuti.Tempo discesa: 1 h 10 minuti. Segnavia: EPT .Difficoltà : escursionismo facile.Periodo consigliato: giugno-ottobre. .Accesso automobilistico:arrivati da Torino a Lanzo proseguire per Germagnano per attraversare la Stura ed incominciare a risalire la Val di Viu. Giunti nell'ampio piano di Usseglio, sede anticamente di un lago glaciale, la strada percorre interamente il pianoro superando alcune borgate sino a che non si giunge a Villaretti. Quasi al termine della frazione, dopo un negozio di alimentari, si trova una deviazione sulla destra. Imboccare la piccola strada asfaltata che, in ripida salita, porta velocemente alla frazione Castello. Dal piazzale della borgata si imbocca la strada asfaltata che risale il vallone d'Arnas e la si segue fino ad un bivio dove la strada asfaltata si biforca. Andando a sinistra si raggiunge un magazzino dell'imprese che costruisce la strada mentre proseguendo verso destra si supera un tornante e si giunge al cartello di divieto ed alla sbarra metallica.Accesso con mezzi pubblici:Ferrovia Torino - Ceres fino a Lanzo e proseguire poi con la corriera che risale la Val di Viu fino ad Usseglio. Da qui, seguendo le indicazioni dell'accesso automobilistico, si risale la parte bassa del Vallone d'Arnas (aggiungere circa 1 h 30 minuti di marcia al tempo di percorrenza indicato). Nonostante si debba camminare su asfalto la risalita a piedi è piacevole per via della bellezza dell'ambiente. Salita: va seguita integralmente la strada asfaltata fino al cantiere che ora si trova nei pressi dell'Alpe Bessanetto (m 2057). Al tornante posto sopra ai resti dell'alpeggio, protetto da alcuni grossi massi, abbandonare la strada per proseguire diritto intercettando il sentiero che poco dopo si fà più evidente. La traccia affronta alcuni ripidi tornanti e poi dirige decisamente verso nord, supera un rio ed aggira un costone con alcuni tratti molto panoramici sul sottostante vallone (in alcuni punti il sentiero è sostenuto da muretti a secco, resti forse dell'antica mulattiera romana?). Superata velocemente una zona tra grossi massi si arriva ad un colletto da dove compare il piccolo invaso del Lago dietro la Torre ed i fabbricati dei custodi; una breve discesa conduce rapidamente al piccolo specchio d'acqua (m 2366, 1 h 45 minuti). Interessante la visita alle infrastrutture poste intorno al piccolo invaso.Discesa: per la via di salita (1 h 10 minuti). Notizie utili: alcuni negozi, ristoranti ed alberghi ad Usseglio.

COLLE DI COSTAFIORITA 2465 m - TRUC D'OVARDA 2393 m


partenza: Inversigni (m 1203;frazione di Lemie). Tempo salita: 3 h 30 minuti.Tempo discesa: 3 h . Segnavia: EPT 128. Difficoltà : E . Periodo consigliato: fine Maggio - Ottobre. Accesso automobilistico: Dopo l'abitato di Lemie si perviene a Chiandusseglio da dove, poco dopo il cartello segnaletico della frazione, si imbocca sulla destra una ripidissima stradina asfaltata che conduce a Case Fontane e successivamente ad Inversigni. Qui termina la strada asfaltata e si lascia l'auto dove inizia lo sterrato. Salita: Si incomincia a risalire la stradina sterrata che si deve seguire fino al suo termine evitando le deviazioni laterali. Inizialmente si passa in un fresco e fitto bosco di faggi che lascia intravedere sulla destra i ripidi contrafforti rocciosi del Crest Montà (m 2248). Salendo poi si vedono molti resti di alpeggi e casolari sparsi, ricordo di un non lontanissimo passato quando queste montagne erano abitate da laboriosi montanari. Usciti dal bosco si arriva, dopo un paio di curve, alla bella chiesetta di S. Bartolomeo (m 1377). Si continua in dolce salita attraversando ampi pascoli; si supera poi il Rio d'Ovarda e di seguito va ignorata una deviazione sulla sinistra che conduce ad un grosso alpeggio. Successivamente si costeggia il versante occidentale del Truc d'Ovarda (m 2393) ricoperto di cespugli di vario genere. Dopo un altro paio di tornanti si arriva in vista dell'Alpe d'Ovarda (m 1890; 2 h 15 minuti) dove lo sterrato termina in un ampio piazzale. Affacciato sulla spianata vi è un altare con una Madonnina incastrata tra le rocce: è la Madonna dei Margari la cui festa si celebra nei primi giorni d'Agosto. Dietro alla Madonnina si individua un pozzo e nei pressi la traccia di un sentiero: è quello che si deve percorrere per giungere al passo. Incomincia ora il tratto più impegnativo della salita. Si sale seguendo alcuni bolli rossi che portano ad attraversare un tratto ricoperto di rododendri. II Rio d'Ovarda va nuovamente attraversato e ci si riporta così sulla sinistra idrografica del torrente. Ora si segue più facilmente il sentiero che porta ad attraversare un altro rio che si congiunge più a valle con il Rio d'Ovarda; dopo di che si prende a destra per risalire ad un evidente costone roccioso. Giuntivi il sentiero volge repentinamente a sinistra; prima si affronta un tratto in salita e poi un tratto pianeggiante. Nuovamente la traccia riprende a salire e porta ad attraversare un altro corso d'acqua sino a giungere in una radura dove e frequente trovare bovini al pascolo. Si nota anche un vecchio alpeggio ormai crollato e sul margine destro del pianoro (nord) è evidente un grosso masso sul quale si individuano i bolli del GTA - S.I. Andare verso sinistra seguendo l'evidente traccia che sale tra bassi cespugli, in breve si arriva all'amoia insellatura erbosa di Costafiorita (m 2465, 3 h 30 minuti). Discesa: percorrere il sentiero che si allontana verso sinistra con andamento pianegginte. Scendere poi verso un grosso e panoramico pianoro che va attraversato riprendendo poi a risalire la cresta, aggirando i punti più impegnativi sul versante destro o sinistro fino a raggiungere il punto culminante della cresta che forma il Truc d'Ovarda (m 2393, 30 minuti da Costafiorita). Proseguendo nella stessa direzione un sentierino che passa poco sotto la cima permette di superare rapidamente la cresta ed affacciarsi nuovamente sul Vallone d'Ovarda. Si inizia a scendere il ripido pendio scegliendo la via migliore tra cespugli di ontani e piccole pietraie fino ad incrociare alcune piccole tracce di sentiero che consentono discendere più rapidamente all'alpe d'Ovarda. Da lì all'auto seguire la via di salita (complessivamente circa 2 h 30 minuti da Costafiorita). N.B. La strada sterrata e percorribile fino all'alpe d'Ovarda quindi chi desidera accorciare l'escursione può risalire la strada a piacimento.

COLLE DELLA CROCE DI FERRO 2588 m - MONTE PALON 2965 m


Località di partenza: Lago di Malciussia (m 1805; comune di Usseglio). Tempo salita: 3 h.Tempo discesa: 2 h .Segnavia: tracciato GTA - EPT 118.Difficoltà : E. Periodo consigliato: Giugno - Ottobre.Accesso automobilistico: Giunti a Margone si prosegue lungo la carrozzabile fino al suo termine, nei pressi della diga del Lago di Malciussia.Salita: Dal Rifugio Albergo Vulpot di Malciussia ci si incammina lungo lo sterrato che costeggia la riva settentrionale del lago per passare vicino alle case di Pietramorta. Va poi superato l'immissario del lago passando su un malandato ponticello, parzialmente danneggiato dalla piena della Stura del Settembre '93. Subito dopo, sulla sinistra, si trova la ripida mulattiera segnata con bolli bianco-rossi del GTA e del Sentiero Italia. La si imbocca per raggiungere un colletto dal quale si ha un bel colpo d'occhio sul sottostante lago e su una casermetta della Guardia di Finanza; poi, piegando leggermente sulla destra, si segue il sentiero fino a quando non viene raggiunto un bivio. Andare a destra per seguire il sentiero segnato di bianco - rosso ed ottimamente lastricato. Dopo aver compiuto un'ampia curva a sinistra si entra in un vallone chiuso a sinistra (est) dal Monte Turlo (m 2590) e a destra dal Monte Palon (m 2965). La salita avviene tra pendii coperti di rododendri ed i fischi acuti delle marmotte, molto numerose. Ad un tratto iniziale piuttosto ripido fa seguito una zona intermedia con pendenza più moderata; successivamente, dopo essere passati tra alcune rocce, si prende nuovamente a salire piùdecisamente e si percorre una stretta incisione. Superati alcuni tornanti si giunge finalmente al Colle della Croce di Ferro (m 2558; 2 h) costituito da una vasta ed erbosa insellatura molto panoramica. Si trova anche una croce metallica, ma non è quella che ha dato nome al colle. Proprio dalla croce parte un sentierino che dirige a sinistra verso un piccolo rilievo senza nome quotato metri 2618 (10 minuti dal colle; panoramicissimo sull'alta Val di Viù , sulla Val Susa e sulle lontane montagne francesi). Per raggiungere il Palon dal colle si prende a destra e, superata una breve fascia di roccette si segue quasi integralmente la panoramica cresta che culmina con l'arrotondata sommita del Palon (m 2965, 3 h), bellissimo il panorama. Discesa: Per la via di salita (2 h).

ALPE TRAVERSET 1549 m


Località di partenza: carrozzabile per Pian Benot (m 1530 circa). Durata: 20 minuti. Segnavia: nessuno.Difficoltà : T. Periodo consigliato: tutto l'anno. Accesso automobilistico: da Lanzo si raggiunge e supera Germagnano per attraversare poi la Stura ed imboccare la strada che risale la Val di Viù . Superati i paesi di Viù, Lemie ed Usseglio si trova la deviazione, sulla sinistra, per Pian Benot che va imboccata. Superata la frazione di Perinera si affrontano numerosi tornanti ed usciti da un boschetto di larici, in un tornante, si nota una stradina che si allontana verso destra. Dove è possibile si lascia l'auto. Salita: seguire la stradina che si allontana pianeggiante ed aggira un piccolo costone erboso. Si passa poi tra radi larici per affacciarsi al pendio, racchiuso in un boschetto di larici, che ospita le costruzioni dell'Alpe Traverset (m 1549, 10 minut i circa). Come detto nell'introduzione il sito è molto bello (soltanto un palo della luce rovina parzialmente l'ambiente) ed ottimo è il panorama.Discesa: avviene rapidamente per la via dell'andata.

COLLE VEILET 2113 m


Località di partenza: Alpe Bianca ai Tornetti di Viù (m1450 circa; frazione di Viù ). Tempo salita: 1 h 45 minuti. Tempo discesa: 1 h . Segnavia: nella seconda parte dell'itinerario EPT 129.Periodo consigliato: fine Maggio - Novembre.Difficoltà : E .Accesso automobilistico: A Viù , giunti ad un bivio che si trova nel cuore del paese, si va a destra seguendo le indicazioni per i Tornetti. La ripida carrozzabile porta a Polpresa prima ed ai Tornetti poi. Appena prima delle case dei Tornetti, ad un bivio, andare a destra, in salita, per aggirare l'abitato sulla destra. Seguendo la ripida stradina, con il fondo stradale alquanto sconnesso, si perviene in breve alla località Alpe Bianca dove si lascia l'auto sul piazzale in terra battuta vicino ad un brutto palazzo in via di costruzione. Salita: Dall'auto si segue la strada fino dove vi sono gli impianti sciistici; nei pressi di un piccolo bar inizia la carrareccia che sale fino al Colle Pian Fum. La stradina venne costruita alcuni anni fa, purtroppo sulla traccia di un vecchio sentiero, per collegare i numerosi alpeggi della zona.Superato un roccione sormontato da un pilone votivo si affrontano alcuni tornanti per prosegiure poi verso destra (nord) con un tratto rettilineo che taglia a mezza costa le pendici del Crest Mont (m 2248) che torreggia sulla sinistra. In quel tratto, prima dell'evidente Rocca dell'Alpe (m 1787), un notevole sperone roccioso posto a monte della stradina, si notano sulla sinistra i bolli rossi, dipinti su alcune pietre, che indicano l'attacco del sentiero che porta al Laghetto Veilet ed al Lago di Viana. Ovviamente si va a sinistra per imboccare il sentiero. Nel tratto iniziale la traccia sale ripida, poi la pendenza si attenua quando si volge a destra per dirigere verso la Rocca dell'Alpe. Si tratta di uno strano ed evidente rilievo con una scoscesa parete verticale e la sommità piatta ed erbosa dove è frequente vedere mandrie di bovini al pascolo. Superato, lasciandolo a destra, il pianoro che adduce alla Rocca, si prosegue seguendo i bolli rossi riprendendo a salire dolcemente. Il senso di marcia continua ad essere orientato verso sinistra (sud - ovest) ed a meridione è evidente la scoscesa parete settentrionale del Mont (m 2248) ed una serie di "falsi" colletti. Il vero Passo Veilet (m 2113), pur trovandosi in quella direzione, non èin vista. Arrivati ad un ripiano erboso si va a destra raggiungendo così in breve una piccola conca, dove si trova il piccolissimo Lago Vailet (m 2070 1 h 30 minuti; in patois "veilet" significa vitellino). Andando a sinistra, in leggera salita si arriva rapidamente al Colle Vailet (m 2113 ) da cui si ha un buon colpo d'occhio sulla val di Viu ed in particolare sul Vallone d'Ovarda. Discesa: Per la via di salita (1 h).

MONTE LERA 3355 m


Località di partenza: Lago di Malciussia (m 1805; comune di Usseglio). Tempo salita: 4 h. Tempo discesa: 3 h . Difficoltà : EE. Periodo consigliato: Giugno - Ottobre. Attrezzatura: picozza, corda ed alcuni cordini per fare sicurezza nei passi più impegnativi precedenti la vetta. Il Monte Lera è formato da tre distinte guglie; quella Orientale è la più elevata (m 3355, in cima è posta una statua della Madonna), quella Centrale (m 3322) e quella Occidentale (m 3337). La cima più importante e significativa è quella Orientale da cui si può anche godere di un ottimo panorama: dalle cime più significative delle Valli alla catena di confine ed in lontananza le vette della Savoia. Più sotto sono evidenti il Rifugio Cibrario e, lontano, il Lago della Rossa; è un fantastico susseguirsi di picchi rocciosi, nevai e specchi d'acqua. I primi salitori furono Baretti e l'ussegliese Cibrario "Vulpot" nel Settembre del 1873. In auto: Dalla piazza di Margone continuare sulla carrozzabile che si fa via via più stretta, ripida e sconnessa. Si giunge infine nei pressi dell'invaso di Malciussia e del vicino rifugio privato dove si lascia l'auto. Salita: Dal Rifugio Albergo Vulpot di Malciussia si inizia a percorre la sterrata che costeggia la sponda settentrionale del lago; ben presto si incrocia un rio, immissario del lago stesso, che va superato. Immediatamente dopo volgere a destra, bolli rossi su una roccia, per percorrere un breve tratto rettilineo, con il fondo lastricato, costeggiando da vicino il torrente. Poco dopo la mulattiera va a sinistra ed incomincia così una lunga serie di tornanti, alle volte anche piuttosto ripidi. A mano a mano che si prende quota il sentiero è sempre buono e ben segnato anche se, in alcuni punti, l'erba ed i fiori sono talmente alti che ricoprono il sentiero. L'ennesimo tornante porta vicino al rio che scende sulla sinistra, possibilità di rifornirsi d'acqua. Si riprende a salire ed in breve si arriva ad un piccolo sperone di roccia ed erba molto panoramico (m 2300 circa; 1 h 20 minuti). Di lì è visibile, dalla parte opposta della conca, il Lago Nero. Si scavalca un costone con un paio di stretti tornanti per ritrovare poi un tratto di sentiero più ampio ed in parte acciottolato, probabilmente un tratto dell'antica mulattiera. Si entra in vista di una bella cascatella che scende impetuosa da un valloncello, sulla destra, per arrivare nei pressi di un altro sperone roccioso, anche questo molto panoramico. Si continua percorrendo un tratto a mezza costa inizialmente pianeggiante e poi in leggera salita. Si giunge ad attraversare un rio a valle di una serie di fresche cascatelle. La traccia riprende repentinamente quota mantenendosi sulla destra idrografica del corso d'acqua e conduce ad un colletto (m 2530) che, scendendo di pochi passi, permette di arrivare al Pian Sulè (2 h dal lago; m 2526). Dal pianoro ci si abbassa sulla destra per attraversare un rio e, trovate tracce di sentiero segnate con alcuni bolli rossi, si risale così un costone erboso; percorrendolo verso nord (sinistra) si giunge ad un primo vasto pianoro dove, ad inizio stagione, è frequente trovare dei nevai. Si attraversa interamente il piano con percorso rettilineo per risalire poi un pendio di erba e rocce che adduce ad una seconda conca delimitata da imponenti pareti rocciose. Si va a destra percorrendo inizialmente un nevaio e successivamente risalendo un ripido pendio detritico per passare sotto la cima Testa Nera (m 3080; 2 h 45 minuti). Si sbuca così nei pressi di un colletto da dove, volgendo a sinistra, si addiviene ad una terza conca; di li incominciano ad essere visibile la Lera. La conca va risalita, tra nevai e sfasciume di varie dimensioni, puntando ad un evidente colletto sito tra la Punta Centrale e la Punta Orientale. La marcia diviene via via più difficoltosa e ripida; l'uso delle mani, in alcuni passaggi, è indispensabile. Arrivati al culmine della piccola incisione prendere a destra e percorrendo la cresta, vi sono alcuni punti esposti in cui è necessario aiutarsi con le mani, si guadagna in breve la vetta dove è posta la statua della Madonna (m 3355; 4 h). Discesa: per l'itinerario di salita (3 h 30 minuti circa dalla cima della Lera Orientale).


Descrizioni cura di Roberto Bergamino

Altri itinerari sul libro "100 sentieri nelle Valli di Lanzo" in vendita presso tutte le Edicole


torna a escursioni


2004 - Powered by roby4061