ESCURSIONISMO

CAI Lanzo Torinese - Commissione Escursionismo


Le valli del Tesso e del Malone sono caratterizzate da montagne dai fianchi prevalentemente erbosi, ricche di pascoli e di boschi nella parte bassa. Nonostante la loro vicinanza alla pianura sono valli dotate di grande bellezza, disseminate di miriadi di alpeggi, alcuni dei quali risalenti al XII secolo, come nel caso dell'Alpe di Monastero. I periodi migliori per visitare queste montagne sono la primavera, quando le ultime chiazze di neve si squagliano tra l'erba verdeggiante, e soprattutto l'autunno, quando la prima neve imbianca le vette più alte, e si scioglie ormai solo nei pendii soleggiati, dove il color ruggine dell'erba bruciata dal gelo è la tonalità dominante: a questo si aggiunge, grazie all'estrema limpidezza che l'aria ragginge d'autunno, la certezza di poter osservare dei panorami eccezionali, che si spingono fin oltre il vercellese e verso le lontane montagne dei gruppi dell'Ortles e del Cevedale.

Gli itinerari descritti sono di varia difficoltà, alcuni adatti anche alle famiglie, altri, in particolare i percorsi di cresta o di più giorni, richiedono maggior impegno.


AVVERTENZA: Si rende noto che il rifugio Peretti Griva all'Alpe Balma Bianca (1790 m) sulle pendici del Monte Angiolino è andato distrutto in un incendio nel luglio 2001: pertanto non è più utilizzabile come punto di appoggio.



TREKKING DEI TRE RIFUGI


Volutamente, nella descrizione dell'itinerario, non abbiamo posto nessuna suddivisione in tappe limitandoci a segnare i tempi di percorrenza tra un rifugio e l'altro; ciò per lasciare all'escursionista la piena libertà di scelta sul tempo da dedicare al trekking.

Accesso- Raggiunta, salendo da Lanzo Torinese, la piazza di Chiaves si imbocca sulla destra la strada che porta a Fontana Sistina, ad un successivo bivio prendere a sinistra (indicazione per Cresto). Segue una strada in salita che diviene sterrata pochi metri prrima del panoramico piazzale in terra battuta del Colle della Croce dove è possibile lasciare l'auto.

Andata - Sulla destra del piazzale imboccare una carrareccia, cartelli indicatori in legno, che sale verso Case Colombero. Alla prima curva lasciare la stradina e proseguire diritto infilandosi tra le case che velocemente si superano (bolli bianco-rossi). Oltre passate alcune isolate costruzioni si perviene ad un evidente bivio: da lì abbandonare la traccia pianeggiante per prendere a destra, in salita. La marcia si sviluppa tra bei boschi di betulle oltrepassando un paio di pietraie, un vecchio alpeggio ed un piccolo ripetitore. Si avvista successivamente il pendio erboso di S. Giacomo ed in breve viene raggiunta la stradina sterrata che, pianeggiante, passa tra alcuni alpeggi e va a morire nei pressi della chiesetta di S. Giacomo (1 h 35 minuti-m 1414). Seguendo invece lo sterrato verso sinistra, in discesa, si raggiunge la

Baita Sociale Alpe S. Giacomo (m 1400 circa-CAI Lanzo-1 h 45 minuti).

Grosso alpeggio ristrutturato posto in panoramica posizione a circa 1400 metri di quota, sullo spartiacque Valle del Tesso-Val Grande di Lanzo, in località San Giacomo di Moia. La struttura, divisa in due alloggi, dispone di 20 posti letto, servizi autonomi con doccia, riscaldamento con pannelli solari. . La Baita Sociale viene affittata esclusivamente ai soci CAI (anche di altre Sezioni)per settimane autogestite, per informazioni rivolgersi alla Sezione di Lanzo Torinese. Risalendo la stradina si giunge in breve al Colle San Giacomo (m 1450-2 h) dove, piegando a La baita sociale del CAI di Lanzo T.sesinistra si sale all'evidente Alpe S. Barbara (m 150). Superato l'alpeggio ed un successivo pilone votivo la marcia si fà praticamente pianeggiante e si raggiunge un'isolata costruzione; proseguendo diritto si arriva velocemente al piazzale che caratterizza il Passo della Forchetta (mt. 1666-2 h 30 minuti). Si segue in salita lo sterrato che proviene da Menulla e che costeggia alcuni alpeggi; la strada si fà poi per un buon tratto rettilinea e pianeggiante procedendo a mezzacosta lungo le erbose pendici del monte Giasvej: nel vallone sottostante si vede Vrù La strada riprende in seguito a salire e si affrontano alcuni tornanti che conducono all'Alpe di Monastero (m 1970). Di lì dopo aver superato una curva, si giunge in vista del Lago di Monastero (3 h e 30 minuti-mt. 1992). Tornare all'Alpe di Monastero per costeggiare il fabbricato dirigendo poi per un colletto erboso posto sulla cresta che scende da Punta Giasyei. Scendere seguendo frequenti bolli rossi costeggiando alcuni alpeggi per arrivare infine al

Rifugio Salvin (mt. 1550, 2h 30 minuti).Il rifugio è situato nell'Alta Valle del Tesso a m 1580. E' raggiungibile con una strada sterrata che parte dalla frazione Mecca di Monastero di Lanzo, dista complessivamente 55 km da Torino. Cucina casalinga a base di prodotti Il rifugio Salvinnaturali. Sistemazione in camerette da 2 a 4 persone. Vengono organizzate molteplici attività legate all'ambiente montano ed alle attività agricole. Attrezzato per soggirni estivi per ragazzi e per soggiorni didattici per scolaresche. Stanze N. 8 (posti letto N. 24). Dal Rifugio Salvin scendere al sottostante piazzale e di li andare a destra discendendo un breve pendio di terra ed arbusti. Rintracciata una stradina che passa pochi metri a monte degli alpeggi di Salvin seguirla verso sinistra. Superata una piccola cisterna si prosegue su sentiero e ad un successivo bivio andare a destra (bolli rossi); si affronta un tratto a mezzacosta per compiere poi una curva verso sinistra entrando cos\'ec in una zona dove la vegetazione si fa più fitta. Si superano alcuni piccoli rii e con dei saliscendi si risale velocemente un valloncello fino ad uscirne dopo aver aggirato un costone. Dirigendo a sinistra si arriva agli alpeggi di Pertus (1 h circa dal Salvin), ricoperti ormai di rovi, la cui curiosità è la stalla ricavata da una "balma" (un enorme masso che forma un riparo naturale). Superate le vecchie costruzioni si prende a salire a sinistra, lungo un ripido costoncino, fino a giungere nei pressi di alcuni torrioni rocciosi; piegare poi a destra e con un tratto a mezzacosta si arriva ad un piccolo alpeggio. Poco prima della vecchia costruzione salire a sinistra e dopo alcune risvolte dirige ancora a sinistra, verso una fenditura in cui scorre un rigagnolo. Salire poi a destra, su terreno molto ripido, rinvenendo una traccia di sentiero che va seguita verso destra. Superati agevolmente un paio di costoni si risale, appoggiando a sinistra, verso un'ampia insellatura toccando la cresta spartiacque Valle Tesso-Valle Orco (punto panoramico). Continuando verso destra si incomincia a seguire la lunga e comoda cresta che con alcuni saliscendi conduce in vetta al Monte Vaccarezza (mt. 2203, 2 h 30 minuti dal Salvin). Da qui il panorama, a 360 gradi, è veramente indimenticabile. Dalla vetta proseguire lungo la cresta per scendere ad un'insellatura, continuare nella stessa direzione e in circa 15 minuti, con una breve risalita, si raggiunge la Cima dell'Angiolino (m 2168).Ottimo panorama. Oltrepassata la cima scendere dirigendo leggermente verso destra e dopo aver superato una piccola pietraia si scende ad un pianoro dove si trova un vecchio recinto in pietra. Il rifugio Peretti GrivaProseguire diritto lasciando a destra l'evidente cocuzzolo di erba e roccette quotato 2057 m, piegare poi verso destra passando tra alcuni affioramenti rocciosi e rintracciata una traccia scendere piegando decisamente a sinistra seguendo il sentiero a mezza costa si raggiunge agevolmente il Rifugio "Peretti Griva"che dispone di 18 posti letto gestito dall'associazione "la Ciuenda" di Cudine offre possibilità di pernottamento (Tale rifugio è stato distrutto da un incendio nel luglio 2001. ed è pertanto inagibile) Ritorno- Dal Rifugio andare a destra raggiungendo rapidamente le case del Pian Frigerola (mt.1800 20 minuti) posto in posizione panoramica . Oltrepassare le case e piegare a destra per imboccare una traccia che con alcuni saliscendi percorre il valloncello che scende dall'Angiolino e dalla Vaccarezza . Raggiunto un gruppo di alpeggi continuare per alcune decine di metri per poi svoltare a destra per seguire un'evidente traccia. Superati degli altri alpeggi raggiungere poi l'insellatura tra la Vaccarezza e l'Angiolino. Svoltare a sinistra per raggungere rapidamente il grosso ometto del Monte Vaccarezza (1 h 45 minuti da Pian Frigerola). Da qui al Rifugio Salvin seguire a ritroso il percorso dell'andata (3 h 30 munutida Pian Frigerola). Al Rifugio Salvin seguire la stradina che passa poco a monte della costruzione e che aggira un costone. Si arriva ad un bivio, nei pressi di alcuni alpeggi; seguire la traccia di destra che porta al centro del valloncello e che piega verso sinistra. Vengono superate alcune incisioni in cui scorrono piccoli rii fino ad arrivare dalla parte opposta del valloncello; si prosegue con alcuni valloncelli entrando in una zona boschiva più fitta, con una breve risalita si giunge poco a valle di un alpeggio dove si trova un bivio poco evidente (bollo rosso), prendere la traccia di sinistra, inizialmente poco evidente che poi si fa più ampia fino a diventare una stradina sterrata. Superati degli alpeggi si arriva ad una carrareccia più ampia (è la strada che sale da Chiaves) dove si deve prendere a destra, in salita, in breve si arriva al piazzale del Passo della Forchetta (m 1666 1 h dal Salvin). Da qui seguire a ritroso ill percorso dell'andata (25-30 minuti fino a S. Giacomo; 1 h 30 minuti circa fino al Passo della Croce). Tempo complessivo da Pian Friserola al Passo della Croce 5 h 30 minuti/6 h.

MEDIA VIA DELLE VALLI TESSO E MALONE


Si tratta di un'escursione abbastanza lunga e con qualche tratto faticoso, che si svolge in ambiente solitario, con lunghi tratti senza sentiero. Tuttavia la traversata si presenta interessante: tutto il tratto in cresta offre panorami stupendi sulla pianura e sulle Alpi dal Monviso al Rosa e il ritorno attraversa l'assolato versante sud di queste montagne disseminato di vecchi alpeggi ormai quasi tutti in rovina.

Da tenere in considerazione la scarsità d'acqua vista la natura del terreno, bisogna quindi tenerne conto; comunque se la traversata viene affrontata col giusto spirito la si troverà indimenticabile, come il sorgere del sole dal Monte Soglio.

  • LOCALITA' DI PARTENZA: Alpe La Cialma 1511mt

  • TEMPO COMPLESSIVO: 6,15 h il 1° giorno, 4,45 il 2°

  • SEGNAVIA: EPT 412, EPT 409, EPT 410 (parzialmente), AVC (alta via canavesana)

  • PERIODO CONSIGLIATO: maggio-settembre; con un po' di buona volontà anche fino a novembre (tenere conto del freddo!!)

  • DIFFICOLTA': E, EE alcuni tratti di cresta

  • DISLIVELLO IN SALITA:1100mt

  • DISLIVELLO IN DISCESA:1020mt

  • ATTREZZATURA INDISPENSABILE: scarponcini con suola Vibram, bastoncini telescopici, tendina, sacco a pelo.

  • CARTOGRAFIA: IGC "Valli di Lanzo e Moncenisio" 1:50000, IGC "Basse Valli di Lanzo" 1:25000, Tavolette IGM 1:25000 F.42 tavv. III S-O (Sparone)

AVVICINAMENTO: Da Lanzo salire a Coassolo e superare la chiesa e un caratteristico arco. Ad un bivio svoltare a dx e sucessivamente a sx, per Letisetto. Seguire la stradina a tratti abbastanza dissestata e in cattive condizioni prendendo ancora a sx ad un altro bivio. Con alcuni tornanti si esce dal bosco e si arriva al moderno alpeggio La Cialma dove si lascia l'auto.

ITINERARIO: All'alpeggio si trova acqua sicura: probabilmente fino al Soglio non se ne troverà altra essendo un percorso di cresta.

Dal piazzale imboccare una stradina fino a che si incontra un sentiero che si sale adx e risale il crestone S-O della Vaccarezza. Superato un pilone si prosegue toccando le A.Vaccarezza inf. (1900mt) e sup. (2000mt) e si tocca la cresta che unisce Vaccarezza e Angiolino: volgendo a sx in pochi minuti si tocca la vetta della Vaccarezza (2203 mt; 1,50h; libro di vetta). Panorama ampio e ricco di piani. Da qui, percorrendo la cresta che si allontana a E si giunge in circa sulla Cima dell'Angiolino (2168mt; 20'). Un'esile traccia si prosegue verso N-N-E e tra cespugli e erba si abbassa al colle della Croce d'Intror (1950mt; 35'). Risalire direttamente la cresta (esili tracce) verso E mantenendosi preferibilmente sul filo o sul lato di Lanzo (l'opposto è piuttosto dirupato). Si sale così la cresta, a tratti affilata, e, dopo un tratto pianeggiante si raggiungono dei massi accatastati che costituiscono la vetta della Cima dell' Uia contrassegnata da una croce in legno (2142mt; 1,25h; libro di vetta sotto la croce stessa). Ottima vista sul Monte Rosa e sul Gran Paradiso. Da qui abbassarsi sempre seguendo la cresta e facendo le dovute attenzioni superando alcuni saliscendi puntando ad un grosso traliccio verde (1896mt IGM), importante riferimento; si prosegue seguendo la traccia e alcuni ometti e si giunge al colle dove si trova il sentiero che sale da Pian Audi. Toccando un casolare isolato e l'Alpe Ressolo si tocca la cima del Monte Soglio 1971mt (1,30h) caratterizzata dalla Madonnina : nei pressi vi sono anche un pilastrino dell'IGM (il Soglio è un punto trigonometrico di 1° ordine) e una tavola d'orientamento).Nei pressi della cima è consigliabile pernottare per poter godere dell'alba sulla pianura. Notevole anche la  vista notturna sulla città di Torino. Dalla vetta ritornare al colle e seguire un sentierino (ometti e segni rossi) che percorre la cresta fino al traliccio verde: di qui abbassandosi verso S-O si incontra un sentierino non sempre agevole ma  discretamente segnato (AVC) che percorre tutto il versante S della dorsale. Attraversando alcuni canali si giunge alla panoramica Alpe dell'Uia (2026mt; 1,30h). Il sentiero prosegue attraversando magri pascoli e alcune pietraie e giunge all'Alpe dell'Angiolino immersa nei cespugli (1806mt; 1,30h). Poco pltre si attraversa un ruscello e si toccano le baite ristrutturate dell'Alpe Balma Bianca (1790mt; 40'): nei pressi vi è il rifugio Peretti Griva (info 011/9282133). Ora il sentiero, fattosi più largo e più comodo giunge sul contrafforte S dell'Angiolino nei pressi dell'Alpe Frigerole superiore (1798mt; 10'); si prosegue tagliando tutto il pendio S fino all'Alpe Vaccarezza inf.:di qui si ritrova in breve il sentiero dell'andata e lo si percorre a ritroso fino all'auto (40').

Roberto Maruzzo

MOUNTAIN RIDE


Si tratta di un'escursione con un lungo tratto senza sentiero ma tutto il tratto in cresta offre panorami stupendi sulla pianura e sulle Alpi dal Monviso al Rosa. E' consigliabile effettuare l'escursione in autunno per poter godere di una visibilità maggiore e comunque per via dell'aspetto della montagna che si appresta al sonno invernale, con i pendii d'erba dorata e il ghiaccio che trasforma il lago di Monastero in un diamante incastonato tra i prati.

  • LOCALITA' DI PARTENZA: Alpe di Monastero 1970mt

  • TEMPO COMPLESSIVO: 5,30h

  • SEGNAVIA: AVC (alta via canavesana, tratti)

  • PERIODO CONSIGLIATO: maggio-dicembre, a seconda dell'innevamento.

  • DIFFICOLTA': E, EE alcuni tratti di cresta se innevati.

  • DISLIVELLO IN SALITA:995mt

  • DISLIVELLO IN DISCESA:995mt

  • ATTREZZATURA: utili i bastoncini.

  • CARTOGRAFIA: IGC "Valli di Lanzo e Moncenisio" 1:50000, IGC "Basse Valli di Lanzo" 1:25000, Tavolette IGM 1:25000 F.42 tavv. III S-O (Sparone)

AVVICINAMENTO: Da Lanzo salire a Chiaves e proseguire per la frazione Sistina. Seguire la strada asfaltata che nei pressi del bivio per S.Giacomo di Moia (baita sociale del CAI di Lanzo ) diventa sterrata e con fondo non sempre agevole, e prosegue per i pascoli di Menulla, tocca il passo della Forchetta e dopo un traverso in ombra e un paio di tornanti giunge all'Alpe di Monastero: la strada prosegue fino all'Alpe di Coassolo sempre con un fondo mediocre.

 ITINERARIO:Dall'Alpe di Monastero 1970mt si attacca l'ampio crestone della Punta Gias Vej seguendo alcune tracce. Giunti sotto le rocce che costituiscono la vetta traversare su una traccia lla base delle balze che conduce sulla cresta S. Da qui si supera il breve pendio erboso che conduce alla vetta della Punta Gias Vej 2179mt (30'). Buon panorama sulle valli di Lanzo e sulle alpi Cozie con il Monviso. Dall'ometto della cima seguire la cresta a tratti rocciosa che scende verso la Punta dell'Aggia, evitando alcuni salti (cautela). Si giunge così ad un colletto attraversato dalla carrozzabile che porta all'Alpe Costapiana (15'). Attraversato un piano acquitrinoso attaccare l'ampio pendio S di erba  e roccette e si raggiunge faticosamente la cresta nei pressi dell'anticima E. Volgere a sx seguendo l'affilata cresta fino a toccare il punto culminante (2253mt, 30'). Una traccia si abbassa verso ovest e in breve si raggiunge il Colle di Perascritta 2154mt, così chiamato per via di un masso ricco di incisioni (15'). La traccia ora prosegue sulla cresta davanti a noi, e pur con qualche difficoltà a ritrovarla, faticosamente si raggiunge un primo rilievo quotato 2295mt. La vetta di Cima La Rossa è ormai vicina e la si raggiunge scendendo a una depressione pietrosa e risalendo la nostra cresta fino all'ometto del punto più alto, a 2319mt (45-50'). Bel panorama sul Gran Paradiso e sul Rosa. Sotto di noi vi è il colle della Gavietta, raggiungibile in breve per una traccia di sentiero (2080mt, 15'). Vista sul sottostante lago di Prafiorito e sul vallone di Cambrelle (Locana). In caso di nebbia conviene interrompere qui l'escursione.

Dal colle si risale sempre seguendo alcune tracce sul pendio prevalentemente erboso e scavalcando un primo cocuzzolo si arriva alle rocce della vetta di Punta Marsè 2137mt caratterizzata da una croce metallica posta nel 1975 (1h). L'ultima cima di questa nostra cavalcata è ormai vicina. Abbassarsi seguendo un sentierino che attraversando alcune roccette (cautela se c'è neve) giunge su un colletto attraversato dall'AVC. Seguire i segni bianco-rossi fino ad incontrare il sentiero che sale da S.Domenico e con un ultima breve salita si giunge alla vetta della Bellevarda 2345mt, con una grossa croce a ricordo dell'Anno Santo 1950 (35', 4,10h dalla partenza). Panorama meritatamente famoso.

Dalla cima, volgendo lo sguardo a E ecco apparire la cresta che abbiamo percorso in questa splendida cavalcata. Si ridiscende quindi fino al colletto e si segue il segnavia AVC fino a toccare l'Alpe Soglia 2061mt (30') dalla quale il sentiero con un mezzacosta in leggera salita riporta al colle della Gavietta (15'). In breve proseguendo verso E si raggiunge tosto una stradina che con blanda discesa tocca le ristrutturate baite dell'Alpe di Coassolo 2032mt, il gioiello del Lago di Monastero 1992mt e finalmente l'Alpe di Monastero 1970mt, il nostro punto di partenza (30', 1,15h dalla Bellavarda, 5,30h in totale).

Roberto Maruzzo

PUNTA GIAS VEJ 2179 m - CIMA LA ROSSA 2319 m


Località di partenza: Carrozzabile Sistina - Lago di Monastero. Segnavia: segnato con cartelli indicatori e bolli bianco - rossi. Difficoltà: E . Periodo consigliato: Giugno - Novembre . Escursioni bellissime che offrono ampi panorami sulle montagne delle Valli di Lanzo.La zona del Lago di Monastero, con il corollario di panoramicissime cime, è conosciuta e sfruttata per la pastorizia fin dal XIII° secolo, l'Alpe di Coassolo è citata in documenti risalenti a quei secoli. Accesso: Sulla destra della piazza di Chiaves si stacca la strada che porta a Fontana Sistina. Arrivati al piazzale dove si trova la rinomata fontana proseguire diritto seguendo una strada recentemente asfaltata. Il tratto asfaltato termina poco oltre il bivio per S. Giacomo di Moia. L'auto può essere lasciata al termine dell'asfalto oppure al piazzaletto (panoramicissimo) del passo della Forchetta oppure più in su. Naturalmente a discrezione di chi effettuala gita. PUNTA LA ROSSA Salita: Seguire la strada sterrata che, con un percorso molto panoramico conduce al Lago di Monastero. Proseguire poi alla volta dell'Alpe di Coassolo (m 2092) dove si lascia la sterrata e passando alle spalle delle costruzioni si inizia a risalire il pendio erboso che culmina con la vetta della Punta La Rossa (1 h circa dal Lago di Monastero). PUNTA GIASVEJ Dall'Alpe di Coassolo continuare a seguire lo sterrato che compie una curva e ritorna a monte del lago. Si raggiunge un colletto dal quale la strada riprende a scendere; da qui andare a destra per iniziare a seguire un'esile traccia (sbiaditi bolli rossi). Superata una prima fascia di grossi detriti si continua su terreno molto ripido tra roccette ed erbe; dopo una deviazione a destra si supera un passaggio un pò esposto ed in breve si guadagna un'anticima. Proseguendo diritto (sud-est) si percorre un'ampia cresta e si raggiunge l'arrotondata vetta di Punta Gias Vej (m 2179; 1 h dal Lago di Monastero). Particolarmente interessante la vista sulla pianura torinese. Discesa: in entrambi i casi per la via di salita.

MONTE VACCAREZZA 2203 m - CIMA DELL'ANGIOLINO 2168 m


Località di partenza: Alpeggio La Cialma (m 1510; comune di Coassolo) . Tempo salita: 1 h 50 minuti. Tempo discesa: 1 h 15 minuti. Difficoltà: E. Segnavia: EPT 409 . Periodo consigliato: tutto l'anno salvo casi di medio o forte innevamento. Escursioni consigliabilissime. Eccezionale il panorama: dagli Appennini alle Alpi Marittime per proseguire con il Monviso, le Cozie e tutte le più note montagne delle Valli di Lanzo, si continua con il Gruppo del Gran Paradiso e, in lontananza, il Gruppo del Rosa. Accesso: Giunti a Coassolo continuare in salita fino ad una deviazione con indicazioni per Letisetto, Creus, Banche e Canton Betta. Bisogna imboccare la stradicciola seguendo poi la direttrice principale fino a giungere ad un nuovo bivio dove inizia lo sterrato. Proseguire diritto fino a trovare il bivio per Letisetto dove bisogna lasciare l'auto (l'accesso alla strada è vietato). MONTE VACCAREZZA Salita: Superare i numerosi tornanti costengiando diversi alpeggi fino a giungere al piazzale dove si trova l'Alpe Cialma (m 1509), ottimo punto panoramico. (Circa 1 h 30 minuti da Letisetto) Imboccare la stradina che prosegue verso nord e che aggira a sinistra un piccolo rilievo erboso. Poco dopo la carrareccia termina formando un altro piccolo piazzale. Di lì seguire il sentiero che, con marcia ripida ma regolare, risale la dorsale che scende dalla Vaccarezza. Va superato un pilone votivo ed un grosso masso giungendo così nei pressi dell'Alpe dei Merli e, poco oltre, all'Alpe Vaccarezza Inferiore (m 1900 circa). Proseguendo sempre sulla stretta ma evidente traccia che risale l'arrotondata dorsale si raggiunge l'alpeggio Vaccarezza Superiore (m 2000 circa) per toccare infine la cresta divisoria con la Valle dell'Orco. Girare a sinistra per risalire la crestina mentre, ad ogni passo, la vista si fa sempre più entusiasmante; in breve si tocca cos\'ec la vetta del Monte Vaccarezza (m 2203; 1 h 45 minuti dalla Cialma). CIMA DELL'ANGIOLINO Dalla cresta divisoria con la valle dell'Orco andare a destra percorrendo la quasi pianeggiante crestina. In circa 10/15 minuti si raggiunge la Cima dell'Angiolino (m 2168). Discesa: Per la via di salita ( 1 h 15 minuti). Fino all'Alpe Cialme si può anche salire dalla frazione Banche (m 910). Questo era il sentiero che si utilizzava solitamente prima della costruzione della sterrata (1 h 30 minuti circa da Banche alla Cilama).

MONTE SOGLIO 1971 m - CIMA DELL'UIA 2142 m


Località di partenza: Case Ieri (m 1050 circa; strada per il Monte Soglio). Segnavia: parzialmente EPT 410. Difficoltà: T fino al Monte Soglio; E per la Cima dell'Uja. Periodo consigliato: tutto l'anno salvo condizioni di buon innevamento per il Monte Soglio; non effettuare la traversata in cresta in presenza di neve e/o ghiaccio. Il Soglio è un dosso erboso a cui si accede con comoda salita; la Cima dell'Uja ha invece la vetta ripidissima e rocciosa e l'accesso è ben più faticoso. Le 2 cime hanno però qualcosa in comune: l'eccezzionale panoramicità. La vista spazia dalle Marittime al Monviso, alle montagne delle Valli di Lanzo, tutto il gruppo del Gran Paradiso ed infine il Rosa (dall'Uja) ed il Cervino (dal Soglio). L'escursione è particolarmente consigliabile in autunno, quando l'aria diviene più tersa e lo sguardo si spinge più lontano. Accesso: Da Corio segueirele indicazioni per Pian Audi. Si passa nei pressi dell'interessante ponte della borgata Molino dell'Avvocato e alla successiva biforcazione si evita la deviazione per S. Bernardo andando a sinistra raggiungendo in breve Pian Audi. Oltrepassato l'abitato la strada si fa ben presto sterrata; seguirla fino a che non si trova una deviazione sulla destra che va imboccata con indicazione per Case Ciochet. Dopo un tornante, superata una costruzione, si arriva nei pressi delle Case Ieri. L'auto si può lasciare a valle delle case, dove la strada si allarga. Naturalmente chi lo desidera può proseguire lungo la sconnessa strada sterrata fino a che lo ritiene opportuno. Salita: Vanno risaliti i numerosi e ripidi tornanti seguendo la carrareccia che presenta il fondo alquanto sconnesso; si giunge così all'Alpe Soglia (m 1711; 1 h 30 minuti) posta in panoramica posizione; poco a valle vi è un altro alpeggio molto grosso e recentemente ristrutturato. MONTE SOGLIO Imboccata la breve deviazione che conduce alla costruzione, cartelli indicatori, si trova il sentiero che risale il pendio quasi seguendo la linea di massima pendenza, ciò consente di guadagnare la panoramicissima cresta poco distante da un'altra serie di cartelli indicatori. Seguendo le frecce prendere a destra incamminandosi lungo l'evidente sentiero che aggira sulla sinistra un dosso erboso e poi conduce alla larga cresta che precede la cima del Soglio. Arrivati a toccare le fatiscenti case dell'Alpe Rossolo le si supera e, dopo una brevissima salita, si tocca la cima del Monte Soglio (m 1971; 2 h 30 minuti). Il panorama è formidabile; ad aiutare l'identificazione delle varie vette che si possono ammirare ci pensa una piastra metallica posta su un sostegno cilindrico dove sono indicati i principali punti topografici. CIMA DELL'UJA Senza raggiungere l'alpe Soglia proseguire lungo la sterrata fino al suo termine, nei pressi dell'Alpe Turinetto. Seguire il sentiero che si trova alle spalle delle costruzioni e che porta a raggiungere la cresta nei pressi di un'insellatura dove si trova un traliccio dell'alta tensione. La traccia (sempre ben segnalata) passa sotto alle pendici delle Quota 2057 e supera una piccola frana per risalire alle costruzioni dell'Alpe dell'Uja poste su uno sperone roccioso molto panoramico sulla Valle del Malone (m 2100 circa). Da qui, senza percorso obbligato, risalire il roccioso pendio sovrastante per raggiungere il punto culminante della Cima dell'Uja dove si trova una targhetta metallica (m 2142, 1 h 30 minuti circa dall'Alpe Soglia). Discesa: per entrambe le cime per la via di salita.

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