GRAND TOURNALIN 3370 m - PETIT TOURNALIN 3207 m |
Il
Grand Tournalin è uno dei più famosi belvedere sul Cervino, ed è
giustamente frequentato. Vi salirono Whymper e Carrel per studiare la
via per sconfiggere la Gran Becca. Il Carrel fece addirittura costruire
una mulattiera che portava fino in vetta ed un rifugio per potere
assistere all’alba poco sotto l’anticima sud. La salita è lunga e
faticosa nell’ultimo tratto prima del colle del Tournalin. La cresta
ovest di salita di rocce rotte presenta alcuni passi un po’ scabrosi,
in particolare il cosiddetto “mauvais pas”. AVVICINAMENTO:
Da Torino si prende l’autostrada A5 e si esce al casello di Chatillon.
Quindi si seguono le indicazioni per Cervinia. Giunti a Valtournanche,
si seguono le indicazioni per Cheneil, fino al piazzale asfaltato dove
termina la strada aperta al transito. ITINERARIO:
Dal parcheggio sotto Cheneil, dove termina la strada asfaltata, si
scende ad attraversare il torrente, risalendo poi per larga mulattiera
in breve al caratteristico villaggio, ai piedi di una favolosa conca di
pascoli. Si prosegue per la mulattiera, più stretta, ma ben tracciata, che risale un pendio boscoso, uscendo all’aperto su bei pascoli. Con un lungo mezzacosta si porta fino ad una specie di pianoro sovrastato dalla mole del Grand Tournalin. Alcuni ripidi tornanti, poi la mulattiera entra in una conca detritica che un tempo ospitava un modesto apparato glaciale di cui non rimane alcuna traccia. La marcia si fa più faticosa, il terreno via via più infido, ma i resti della mulattiera, coi suoi muri a secco, è ancora ben riconoscibile. Immagini
della conca di Cheneil e un particolare della cresta di salita del Grand
Tournalin. Si
giunge così al colle aperto tra il Grand ed il Petit Tournalin. Per
salire al Grand si piega a sinistra, seguendo il sentiero e gli ometti,
fin sulla cresta. Qui bisogna cominciare a fare attenzione, la cresta di
rocce rotte precipita alla nostra destra in modo impressionante. A circa
metà percorso si trova il “mauvais pas”, dove ai tempi in cui le
guide accompagnavano le signore villeggianti venivano legate, per
superare quello che è il passaggio più impegnativo della salita al
Tournalin. Si tratta di una placca esposta (I gr.), lunga 8 m, con buoni
appigli e appoggi nella prima metà, decisamente meno nella seconda. In
loco vi sono tre spit, è consigliabile, onde non avere rimorsi,
attrezzare una corda fissa a mo’ di mancorrente. Nel caso le rocce
siano bagnate sicuramente non sarà un passaggio divertente né a mio
parere consigliabile… Superato
questo passaggio ostico, la traccia riprende a salire ancora tra
roccette non difficili. Si passa accanto ai ruderi del rifugio fatto
costruire da Carrel, e si prosegue su terreno via via più semplice fino
al tratto detritico che precede l’anticima sud, 3370 m (4-4,30 h),
caratterizzata da una croce metallica, dove la maggior parte dei
salitori si fermano. Per raggiungere il punto culminante (3379 m)
bisogna proseguire per la cresta aerea ed esposta, scendere per un
intaglio, superare un passaggio di III gr. molto esposto (corda
indispensabile). Il panorama è identico a quello dell’anticima, per
cui non so se ne vale la pena.. DISCESA:
Si ridiscende al colle, facendo sempre attenzione (il “mauvais pas”
fa meno impressione in discesa, incredibile ma vero..) a dove si mettono
i piedi per la via di salita. Per salire al Petit Tournalin si segue la
facile cresta est, di rocce rotte e qualche placca, che si superano
anche direttamente per il filo con tratti di divertente arrampicata di I
gr. (oppure aggirandoli per tracce di sentiero; è comunque richiesta
una certa attenzione), con qualche presumibile passaggio di II gr., fino
in vetta, dove si trova un ometto di pietre (3207 m, 15’ dal colle).
Si ridiscende al colle e a Cheneil per la via di salita. Percorso
il 27-07-2003 Roberto Maruzzo – CAI Lanzo T.se |
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