BREITHORN OCCIDENTALE 4165 m - BREITHORN CENTRALE 4160 m |
La conca di Breuil-Cervinia…non ci sono parole per descrivere gli orrori che devastano i pascoli ai piedi di sua maestà Il Cervino. La cosa che più si desidera è allontanarsi il prima possibile dagli orrendi palazzoni di cemento che sfregiano la valle. Le prime corse della funivia Cervinia-Plateau Rosà (assai cara…), partono alle 7.20. Saremo già travolti dai primi sciatori estivi, anche perché il caldo di quest’estate 2003 sta facendo scempio della poca neve caduta in inverno e anche dei ghiacciai, ormai scoperti fin oltre i 3200 m di quota. A sinistra: il Cervino come ci appare dal piazzale delle funivie del Breuil. Al centro: l'eleganza
della Gran Becca ci lascia stupiti arrivati a Plateau Rosà. I primi due tronchi dell’impianto portano a Cime Bianche – Laghi. Di qui, si sale sulla funivia più grossa che ho mai visto: una cabina è in grado di portare 140 persone, è grande quasi quanto la mia tavernetta!!! Eccoci al Plateau Rosà, gli ski-lift sono già in funzione, la varietà di sciatori estivi è già di per se una cosa divertente da osservare….poi ci si ricorda perché si è qui, e cominciano i preparativi. E’ meglio farli con calma e partire con ancora più calma, per evitare di farsi scoppiare testa e polmoni. Siamo a 3500 m di quota, lo sbalzo dalla pianura in poche ore può creare qualche problema… A sinistra: seracchi nei pressi del Piccolo Cervino. Al centro: panorama dal colle dei Breithorn. Risaliamo
quindi le piste che scendono dal Piccolo Cervino, voltandosi ogni tanto
indietro a guardare quello grande, La Gran Becca, in tutta la sua
magnificenza. E’ davvero bello, non c’è niente da fare. Le sue
forme eleganti che si lanciano verso il cielo, così, come uno scoglio
in mezzo al nulla, sono da restare senza parole. Mentre
si sale è necessario fare molta attenzione a sciatori maleducati ed
incivili che vengono a fare le curve a mezzo metro dai tuoi piedi
riempiendoti di neve dalla testa ai piedi…la piccozza può essere
un’ottima arma di minaccia… In un’ora e qualcosa si arriva così al Piccolo Cervino, altra orrenda coltellata alle montagne, questa di mano svizzera..da qui in poi impianti e funi e sciatori incivili non ce n’è più. Di qui le uniche tracce sono quelle degli alpinisti, peraltro parecchi, che salgono in genere verso i Breithorn. Qui conviene legarsi in cordata, i buchi ci sono e non si vedono!! L’attraversamento del Plateau dei Breithorn è assai noioso, in discesa, con la neve marcia sarà estenuante… A sinistra: i due Breithorn, dal Piccolo Cervino. Al centro: la vetta a fil di cielo del Breithorn Occidentale. Si tocca in breve il colle del Breithorn, 3826 m, uno dei passaggi chiave del famoso Trofeo Mezzalama. Di qui appare chiara la salita del pendio terminale del Breithorn, l’ultimo pezzo è il più duro, come sempre…prendiamo forza e coraggio, e ci lanciamo verso l’ultima rampa, che spezza gambe e fiato. La vista però ripaga delle fatiche, l’aria dei 4000 m si fa sentire, ma il cuore si riempie alla vista di tutte quelle montagne. A sinistra: il Breithorn Centrale visto dall'Occidentale. Al centro: la vetta del Breithorn Centrale. Tirando un po’ fuori la lingua tocchiamo finalmente l’affollata vetta del Breithorn Occidentale, a 4165 m di quota. Il mio 4° quattromila è servito sul piatto d’argento, dopo il Grampa (1996), la Gnifetti e la Zumstein (1998). Pausa per recuperare le forze, poi vista la vicinanza, tenteremo la traversata al Breithorn centrale. E’ davvero vicino, una quarantina di minuti. Ma la crestina che scende al colletto 4081 m (finestra dei Breithorn) è decisamente sottile, e i suoi fianchi precipitano in maniera impressionante sui due versanti. Ma se sul lato destro, verso l’Italia, un muretto di neve fa quasi da parapetto, dal lato vallesano, dove ce ne sarebbe più bisogno, il fianco nevoso si inabissa per 1500 metri…Il segreto è non guardare altro se non i propri piedi. Un passo falso potrebbe costare molto caro. Qui è vietato inciampare. Per fortuna si passa in fretta, nonostante i problematici incroci con le cordate in salita, in quindici minuti ne siamo fuori. La risalita dal colletto 4081 m alla vetta successiva è una passeggiata, nonostante la quota. In breve ci mangiamo l’ultima rampa, e siamo sulla cima del Breithorn Centrale, 4160 m. Il panorama è unico, sul versante vallesano sporgono enormi cornici, per cui fate attenzione a poggiare i piedi sul solido… A sinistra: il "Roby4061" sulla vetta del Breithorn Centrale. Al centro: il Breithorn Occidentale visto dal centrale. La
salita è fatta. Ora non resta che la discesa, che diventa eterna anche
per via della quota…prendiamo la penultima funivia, alle 15.30.
L’ultima corsa è alle 15.45…se la perdete, la discesa Testa Grigia
– Cervinia, lungo il Ventina e le piste potrebbe esservi
fatale…soprattutto per i vostri piedi! A
Cervinia riecco il casino, la polvere, la maleducazione…scappiamo via
a gambe levate, una birretta ad Antey, e dopo la classica coda
sull’autostrada, ritorniamo nel nostro ovile, con due 4000 in
saccoccia conquistati in un solo giorno… Percorso il 13 luglio 2003. Roberto Maruzzo-socio CAI-Lanzo |
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