Tete de Valpelline 3802 m.


La Tète de Valpelline è una lunga ascensione in ambiente molto selvaggio, non particolarmente impegativa, anche se il mutamento delle condizioni del ghiacciaio la rendono decisamente più impegnativa di qualche anno fa, am tutto ciò darà all’ascensione un’impronta più pionieristica, lontano dai soliti itinerari affollatissimi. Per questo motivo mi sento di classificarla almeno come F+, per via del laborioso superamento del dedalo di crepacci della zona centrale del ghiacciaio di Tza de Tzan. Unico neo il lungo avvicinamento, che si rivelerà eterno al ritorno, in particolare il pallosissimo tratto della sterrata lungo il lago di Place Moulin.

  • Partenza: Place Moulin 1980 m

  • Tempo di salita: 4 h 30’ 1° giorno; 3 h 30’ 2° giorno

  • Dislivello: 1900 m

  • Difficoltà: F+ (Corda, piccozza, ramponi)

  • Periodo consigliato: Luglio - Settembre


Il 1° giorno si parte dalla diga di Place Moulin, percorrendo la strada sterrata sulla destra idrografica del lago omonimo, fino al rifugio Prarayer 2006 m. Si prosegue nel lungo selvaggio vallone, con sentiero a mezzacosta prima e poi sul fondo del vallone stesso, lasciandoci a destra l’ormai ben ridotta sreccata del ghiacciaio delle Grandes Murailles.

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A destra: il lungo vallone che sale verso il Rifugio Aosta

Al centro: La Tete di Valpelline vista dal sentiero del Rifugio Aosta.

A sinistra: il ponticello sul torrente che scende dal ghiacciaio di Tza de Tzan

Si attraversa l’impetuoso torrente su di un ponte e ci si porta nell’ammasso caotico di pietrame sull’opposto versante. Il vecchio sentiero non esiste più, essendo crollata buona parte del cordone morenico sul quale si transitava. Bisogna rimanere bassi sul fondo del pianoro dove scorre il torrente che scende dal ghiacciaio di Tza de Tzan, ponendo molta attenzione all’instabilissima e pericolante morenda sullllla nostra destram che in buona parte poggia su ciò che resta della parte frontale del ghiacciaio. Consiglio di passare questo tratto molto velocemente, la morena è in continuo movimento e ci sono grossi massi in bilico. Vari ometti segnalano comunque il percorso, che porta alla fascia rocciosa attrezzata con catene e scalette che porta al Rifugio Aosta 2781 m (4,30 h), posto come un nido d’aquila a picco sulla valle.

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A destra: il ghiacciaio di Tza de Tzan visto dal Colle della Division.

Al centro: L'alta Valpelline vista dalle Roches della Division.

A sinistra: il ghiacciaio di Tza de Tzan visto dai pressi del Colle di Valpelline.

Il 2° giorno si segue il sentiero che sale dietro il rifugio, molto ripido, lasciando a destra un vecchio pluviometro totalizzatore (non più in funzione…), e portandosi su una vecchia morena laterale (cautela, il terreno è assai instabile). Una traccia ben marcata la risale portandosi sul filo, e attraversando qualche nevaio, si giunge così alla fascia rocciosa che sostiene il Colle della Division 3314 m (1,30 h), che si supera con l’aiuto di catene (attenzione: le boccette sono elementari, ma sporche di insidioso terriccio e ghiaietto). In pochi minuti, volgendo a destra si può toccare la vetta delle Rocher de la Division 3333 m. Ci si lega e si discende sul ghiacciaio di Tza de Tzan, puntando prima a nord,e poi volgendo a destra, pere superare un dedalo di seracchi, per portarsi quasi sotto la ripida parete rocciosa della Tète Blanche. Il valloncello glaciale che porta al colle di Valpelline è quasi impercorribile per via di profondi crepacci. Conviene volgere ulteriormente a destra, superando una ripida parete nevosa come sospesa su un profondo crepaccio (cautela…) e si esce così su terreno decisamente più facile. Si percorre l’ampia dorsale glaciale in direzione sud, fin quando si pone piede sulla breve cresta nevosa, ponendo attenzione al breve tratto un po’ aereo che precede le roccette della vetta (3802 m, 2,15h).

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Dalla vetta della Tete de Valpelline.

Discesa: per la via di salita.

Percorso il 06/07-08-2003.

Roberto Maruzzo-socio CAI-Lanzo


 

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