Rosa dei Banchi 3164 m.


La Rosa dei Banchi è una delle più alte cime della conca di Dondena, nella valle di Champorcher. La salita non è difficile, ma presenta un passaggio in cresta molto esposto, superabile direttamente (II°) o aggirandolo per cenge detritiche sul versante di Campiglia. In discesa può convenire fare una breve doppia.

  • Partenza: Dondena 2100 m

  • Tempo di salita: 3 h 30 - 4 h 30

  • Dislivello: 1065 m

  • Difficoltà: F (Corda consigliata)

  • Periodo consigliato: Luglio - Inizio ottobre


Da Dondena si sale al rifugio omonimo e si prosegue nel vallone dei Banchi per sentiero che a tratti si perde. Si attraversano zone di pascoli, e un piccolo pianoro alluvionale, per salire poi nella strettoia del vallone, raggiungendo faticosamente la morena del ghiacciaio dei Banchi, o meglio di quel che ne resta, poichè è un apparato glaciale in agonia..

   

A sinistra: il vallone dei Banchi

Al centro: il ghiacciaio della Rosa dei Banchi

A destra: pecorelle sulla cresta, nei pressi del colle.

Si aggira il ghiacciaio a destra, salendo per terreno cedevole, massi instabili e terriccio al colle della Rosa dei Banchi 2957 m. Dal colle si attacca la cresta, dapprima detritica e facile, poi si incontra un primo tratto roccioso, che si supera con qualche passaggio di I° sul lato di Champorcher. Dopo un altro tratto più semplice, si incontra il passo più complesso della salita.

   

A sinistra: la cresta di salita come si presenta dal colle.

A destra: il passaggio di II° visto dalla sosta.

Intorno è pieno di croci... Ci sono due possibilità: affrontare il saltino con qualche passaggio di II° molto esposto sul versante di Champorcher (corda indispensabile onde evitare rimorsi..) oppure aggirandolo per cenge detritiche meno esposte, sul versante di Campiglia, ritornando in cresta per uno dei numerosi canali di sfasciumi.

 

A sinistra: la croce di vetta.

A destra: discesa in corda doppia del saltino roccioso.

Il passaggio di roccia non è tecnicamente difficile (fessura di II°, 5 m) ma molto esposto. Giunti sul saltino si fa ancora qualche passo esposto, poi si riprende la cresta, di rocce sporche di insidioso detrito (calcescisti, cautela) fino alla grande croce di vetta.

Discesa: per la via di salita. Per superare il saltino è consigliabile una corda doppia di 10 metri, c'è una sosta attrezzata sulla sommità.

 

Percorso il 13/08/2005.

Roberto Maruzzo-socio CAI-Lanzo


 

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