Bishorn 4153 m - Pointe Burnaby 4135 m. |
Ecco una salita alla “moda veja”. Oggi giorno non sono moltissimi i 4000 che bisogna salire direttamente dal fondovalle, senza l’ausilio di impianti a fune. Diversi di questi si trovano nel Vallese, come il Bishorn. E’ una facile montagna, con due sommità separate da un colletto. La più alta è quotata 4153 m ed è la vetta ufficiale. L’altra è detta Pointe Burnaby, quotata 4135 m, non fa parte dell’elenco ufficiale UIAA dei Quattromila, ma questa è solo una formalità..
|
|
13 e 14 agosto 2004. Venerdì 13 agosto, sveglia alle 5. Alle 6.15 partiamo da Rivarolo, via Sempione siamo a Zinal pronti a partire alle 10.30. Sotto il peso di uno zaino immane ci incamminiamo per un bel sentiero nel bosco. Le cime del Vallese sono avvolte nei cumuli di calore, e prenderemo pure qualche goccia…l’aria è fredda ma almeno non si schiatta di caldo nella faticosa salita. A sinistra: sosta refrigerio nei pressi di una baita. Al centro: sotto zaini immani riprendiamo il cammino. A sinistra: ultimi sfasciumi verso il colletto che precede il nostro rifugio e un'immagine della Cabane Tracuit. Verso i 2650 m ci fermiamo per il pranzo, così alleggeriamo un pochino lo zaino. Ripartiamo salendo tra bei pendii verdeggianti di pascoli, fino a quando cambia la natura del terreno: di qui in poi un lungo traverso su pietraie e terreno morenico, fino ad un canalino terroso percorso dal sentierino. Un ultimo passaggo sulle boccette attrezzato con catena e siamo alla Cabane de Tracuit, a 3256 m. Sono le 15.25 del pomeriggio e fa freddissimo. Ci abbiamo impiegato 5 ore compreso il pranzo per coprire 1600 m di dislivello: siamo stati bravi!
A sinistra: ultimi raggi di sole nei paraggi della Cabane Tracuit. Al centro: le nebbie serali avvolgono il Bishorn. A sinistra: nubi minacciose in arrivo da ovest sul Vallese. Finalmente ci si riposa, e alle 18.15 ci viene servita un’ottima cena, anche se svizzera…dopo cena cerchiamo di vedere cosa ci aspetterà l’indomani, le nebbie si alzano verso il Bishorn, ma dietro di noi, da ovest, sta arrivando una marea di nuvole che ha tutta l’aria di essere una perturbazione…mah, speriamo bene!
A sinistra: ultimi brandelli di nubi vengono dissolti dal forte vento. Al centro: prime cordate in marcia verso il Bishorn. A sinistra: l'alba colora le nubi. La notte trascorre pressoché insonne, come al solito…alle 4.30 il gestore sveglia la camerata, e chi di noi esce per andare ai servizi scopre con notevole sorpresa che nevica furiosamente…dannazione! Abbiamo fatto 300 km per venire a prendere neve??
A sinistra: il forte vento strappa le nubi dalle creste e solleva neve. Al centro: le nubi in lontananza coprono l'Oberland Bernese. A sinistra: il facile ghiacciaio, verso la vetta. Per fortuna tempo di fare colazione e un vento furioso spazza via le nubi. Ma questo vento ci flagellerà per tutto il santo giorno…in pochi minuti siamo al ghiacciaio, ci leghiamo e partiamo divisi in due cordate da due. Un lungo traverso in leggera ascesa, passando tra grandi crepacci, fino ad una selletta a circa 3500m. Da qui in poi il vento, che finora ci aveva un po risparmiato, non ci darà tregua.
Immagini di cordate in salita nella bufera di vento. Non ho nemmeno voglia di fermarmi a sgranocchiare qualcosa né tantomeno a bere, il vento è insopportabile, e gelido, e ci flagella con raffiche intorno ai 70-80 km/h. Vestiti come dei palombari proseguiamo la salita, mentre le nubi abbandonano la valle regalando panorami stupendi fino al Bianco.
Altre immagini della salita e dell'Oberland nascosto dalle nubi. Eccoci quasi, il colletto tra le due vette è vicino. Quando vi arriviamo una raffica ad almeno 90 km/h, in uscita in cresta, ci costringe ad accucciarci per non farci portare via..tempo di riprenderci e ci apprestiamo a fare gli ultimi metri. Giriamo il versante e con sorpresa ritroviamo finalmente un posto riparato dalle raffiche…il vantaccio lo ritroviamo solo negli ultimi passi sulla crestina nevosa prima della vetta. Il panorama, nonostante il freddo, è da gustare con calma. Il Weisshorn con la sua imponenza è davanti a noi e quasi ci soffoca con la sua mole. Montagne, montagne ovunque. Solo l’Oberland è coperto da nubi, per il resto lo sguardo può spingersi lontanissimo.
A sinistra: l'eleganza del Weisshorn. Al centro: il Motne Bianco in lontananza. A sinistra: dalla vetta del Bishorn verso l'Oberland coperto di nubi. Facciamo le foto di rito e ridiscendiamo al colletto. Saliamo in pochi minuti, resistendo al vento, anche la Pointe Burnaby, dal quale si ha un panorama altrettanto bello. Ed è ora di scendere…arriviamo senza troppi problemi al rifugio, dove ci ripariamo al suo interno per uno spuntino…
A sinistra: posa "vittoriosa" sulla vetta del Bishorn. Al centro: due immagini della bella piramide di ghiaccio e neve della Pinte Burnaby 4135 m. A sinistra: io in cima alla Pointe Burnaby, con in secondo piano il Bishorn. E poi? E poi non ci resta che la luuunga e massacrante discesa fino a Zinal, dove arriviamo alle 3 del pomeriggio con le ginocchia che urlano. E lo credo bene, ci siamo sparati 2500 metri di discesa!
A sinistra: Zinalrothorn e Obergaberhorn dalla Cabane de Tracuit. A sinistra: Besso e Dent Blanche dalla Cabane de Tracuit. Tempo di tornare in abiti civili, e siamo davanti alla solita birra, mentre già si discutono nuove idee, nuovi programmi, nuove ascensioni.
A sinistra: verso il fondovalle. A sinistra: Zinal si avvicina...ancora un po e siamo arrivati. Il viaggio di ritorno scorre via lungo la valle del Rodano, attraverso il Gran San Bernardo, con la stanchezza che si fa sentire, ma con gli occhi e la mente pieni di ricordi indelebili. Altri due quattromila li abbiamo aggiunti in bacheca. Ci salutiamo e….alla prossima!! Roberto Maruzzo-socio CAI-Lanzo |
|
home | myself | montagna | meteorologia | link | credits | e-mail |
www.roby4061.it - Versione 3.0 - © 2004 |