Inverno 1995-1996. |
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L’inverno 1995/96 è stato particolarmente ricco di precipitazioni nevose sulle pianure del nord-Italia: a partire dal mese di dicembre 95 e fin oltre la metà del mese di febbraio 96, si sono avuti frequenti episodi nevosi anche in pianura, e sulle Alpi le abbondanti precipitazioni portavano a colmare un vuoto lasciato dai precedenti inverni scarsi di precipitazioni, e con il notevole innevamento, complice anche un’estate fresca, il 1996 ha costituito una battuta d’arresto (purtroppo temporanea) nel ritiro dei ghiacciai alpini. Di seguito verrà analizzata l’evoluzione del tempo mese per mese dal dicembre 95 al marzo 96 presso Villanova Canavese (TO) a 385 m s.l.m. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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DICEMBRE 1995Il mese comincia con alcune giornate soleggiate ed abbastanza miti, con temperature massime intorno ai 12-13 gradi. Tra il 7 e l’8 del mese un primo passaggio perturbato di debole intensità apporta qualche cm di neve fino alle basse quote. Si ristabilisce poi un breve periodo di alta pressione. Il giorno 12 la temperatura dell’aria è sui 2° e verso sera comincia un leggera pioviggine che nella notte si trasforma in neve: al mattino si registrano 7 cm. Si hanno rapide schiarite ma di breve durata, poiché il cielo si copre nuovamente e nella notte tra il 13 e il 14 ricomincia a nevicare ininterrottamente fino al 15 dicembre, per 27 ore consecutive. Alle 14 del 14 dicembre la neve raggiunge i 15 cm, per arrivare a 20 nella serata e a ben 32 cm al mattino del 15, quando la temperatura è ormai salita e la neve si trasforma in pioggia: il tempo si mantiene comunque perturbato e la pioggia cade fino al 17 dicembre: durante l’evento la temperatura è salita rapidamente, dai 0° del 14 ai +10° del 18 dicembre. Dal 19 in poi si hanno gelate notturne e durante il giorno l’aria si fa più mite. Dal 27 però la temperatura diminuisce nuovamente e il passaggio di un veloce fronte porta una nuova nevicata in pianura, con 10 cm tra il 30 e il 31 dicembre: durante la nevicata la temperatura oscilla tra i +2° e i +3.5°. Nel pomeriggio del 31 si assiste ad un rapido miglioramento dovuto ad una rimonta anticiclonica.
GENNAIO 1996 I primi giorni del mese sono caratterizzati dall’alta pressione, con nebbia e basse temperature. Il 5 il cielo è coperto e la massima non supera i +1.5°: in serata comincia nuovamente a nevicare e per il mattino successivo sono caduti altri 10 cm di neve. Nei giorni seguenti vi è un lieve miglioramento ma dal 10 al 13 gennaio si assiste al passaggio di un imponente sistema perturbato accompagnato da correnti miti che fanno innalzare la temperatura e di conseguenza la quota neve, dai 400-500 mt sino ai 1500mt: tuttavia in montagna le nevicate sono davvero abbondanti, soprattutto nelle Alpi marittime: il giorno 14 si registra una massima di 10° e una minima di 4°, segno che l’aria si è decisamente riscaldata. Nei giorni seguenti si ha una forte rimonta anticiclonica, con un forte abbassamento della temperatura notturna, fino ai -8° del 18-01. Il giorno 20 si avvicina un nuovo fronte perturbato che a partire dal pomeriggio del 22 darà luogo ad una nuova nevicata a tratti anche fitta che durerà fino a tutto il 23: al suolo rimangono 15 cm di neve fresca. Il 24 la temperatura subisce un moderato aumento per l'approssimarsi di un nuovo fronte caldo accompagnato da deboli piogge. Nei giorni seguenti il tempo si mantiene variabile e le temperature rimangono su valori di +5°/+6°. Il 31 si assiste ad un'irruzione di aria fredda da est a partire dalla notte e per tutta la mattinata: il cielo si presenta coperto per effetto stau dell'aria all'incontro con la barriera alpina, associato a deboli rovesci nevosi: da notare che la temperatura minima della giornata viene toccata in mattinata in tutta la regione, mentre la massima è stata registrata nella prima parte della notte.
FEBBRAIO 1996 Il mese è caratterizzato da frequenti precipitazioni a carattere nevoso e temperature rigide. Il primo giorno del mese un fronte freddo perturbato si porta sul nord-Italia portando abbondanti nevicate: dal pomeriggio del 1° febbraio comincia a nevicare intensamente, nella mattinata del 02 si registrano 17 cm di neve al suolo e durante il giorno la nevicata diminuisce d'intensità fino a cessare in serata. Nella notte rasserena completamente e si hanno estese gelate anche per via dell'effetto albedo indotto dalla presenza della neve al suolo. La pausa dura solo fino alla metà del giorno 4, un nuovo fronte si avvicina accompagnato da una nuova diminuzione di temperatura. Nei giorni 5 e 6 si hanno deboli precipitazioni nevose. Durante il 7 la temperatura non sale oltre lo zero (giorno di ghiaccio) e si ha una fitta precipitazione di aghi di ghiaccio e neve polverosa. Nella notte rasserena e la temperatura crolla a -9°, la massima si ferma a +1°. Nei giorni successivi il tempo si mantiene relativamente stabile e le minime notturne registrano valori compresi tra -8° e -4°. Il giorno 12 si assiste al passaggio di un veloce fronte freddo che in sole 3 ore lascia al suolo 5 cm di neve farinosa, a temperature oscillanti tra i -0.2° e i -2.9°.Con il giorno 13 inizia una fase di tempo stabile, con minime sempre basse, tra -6° e -4°. Il giorno 17 irrompe sulla scena il foehn, che fa impennare la temperatura a valori primaverili, fino a +15°: questo improvviso sbalzo termico provoca lo scioglimento di quasi tutto il manto nevoso: da notare che dal 1 febbraio al 17 c'è stata sempre presenza di neve al suolo, anche nei luoghi più esposti al sole; nei luoghi all'ombra gli ultimi cumuli di neve, presenti dal 12 dicembre 1995, si sono sciolti il 19 marzo 1996, sotto un precoce temporale. Anche nei giorni successivi permane una debole circolazione favonica, con temperature relativamente miti, tra +9° e +7° nelle ore diurne. Il giorno 19 un profondo minimo depressionario (985 hPa al suolo) raggiunge il nord-ovest accompagnato dell'ennesimo fronte freddo, che in alta val di Lanzo, a Usseglio, il tra i giorni 20 e 21 scarica oltre un metro di neve fresca. In pianura cadono 7-8 cm di neve bagnata. La perturbazione è seguita da un rasserenamento e da una forte diminuzione delle temperature notturne: il giorno 24 si toccano nuovamente i -9°.
MARZO 1996 Il mese si apre con una giornata primaverile, con ben +12° di massima: a partire dal giorno seguente però si assiste ad un forte calo termico, più marcato nelle ore notturne, con valori che scendono fino ai -9° del giorno 6, valore eccezionalmente basso. Il giorno 4 un debole fronte freddo porta l'ultima nevicata del lungo inverno, 3 cm, in una giornata in cui la temperatura rimane sullo 0°. Nei giorni successivi il cielo si mantiene coperto e le temperature diurne rimangono tra i +2° e i +5°. L'11 il cielo sereno fa nuovamente scendere la minima notturna a -7.5°, il giorno dopo a -6° : è questa l'ultima minima importante dell'inverno, praticamente ne segna la fine: i giorni successivi sono caratterizzate dal passaggio di un altro fronte che porta ancora del nevischio il giorno 14, quando si registra una massima di +2.5°. Il giorno successivo la temperatura si impenna a +11.5°, nonostante il cielo nuvoloso: l'inverno è finito, le temperature si riportano su livelli normali: l'ultimo giorno del mese si ha ancora una minima negativa, -2°, ma l'inverno ormai è finito da un pezzo.
FOTOGRAFIE
1. 2. 3. 4. 5. 6.
1-2. Il paesaggio invernale dei Prati di Villanova Canavese il 02 febbraio 1996. 3. La nevicata del 02 febbraio 1996, alle ore 8:30. 4. L'alba del 12 febbraio 1996, dopo la breve ma intensa nevicata notturna. 5-6. Il notevole innevamento presente al suolo il giorno 15 febbraio 1996. CONCLUSIONI Si chiudeva così l'inverno 1995/96, che aveva riportato neve abbondante sui monti e sulle pianure del nord-Italia. Il valore di neve accumulata è davvero notevole, 113 cm, regge bene il paragone con gli anni d'oro delle nevicate, il 1984, l'85, l'86 e l'87. Purtroppo le caratteristiche di quell'inverno non si sono ripetute negli ultimi anni: soprattutto negli ultimi due inverni sono stati caratterizzati da frequenti irruzioni di aria fredda da est e da nord-ovest (foehn) ma con clima secco e scarse precipitazioni nel nord-ovest d'Italia. Resta il ricordo della neve in pianura che faceva la sua comparsa dopo tanti anni e la speranza che in futuro ritornino degli inverni così. |
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