Scialpinismo

 

Levanna Occidentale 3593 m
 

 

 
Info gita  
Partenza: Bonneval Sur Arc 1825 m o l'Ecot 2027 m
Tempo di salita: 4 h + 2 h 30 m se si parte da Bonneval, altrimenti 2 h 30 m + 2 h 30 m
Dislivello: 1770 m da bonneval
Difficoltà: BS (BSA: piccozza, ramponi)
Esposizione SO
Periodo: aprile - inizio giugno

 

7 e 8 aprile 2007
La Levanna Occidentale è la più facile del gruppo omonimo, e l'unica ad essere salita con gli sci. La gita non è tecnicamente molto impegnativa, a parte la cresta finale che, con notevole innevamento può essere delicata se non addirittura impraticabile. Il punto di appoggio è il Refuge du Carro, a 2780 m, raggiungibile da Bonneval o da L'Ecot con percorso molto lungo ed a rischio valanghe. La strada per l'Ecot è in genere chiusa fino al termine della stagione sciistica (fine aprile), per cui bisogna partire da Bonneval.

 

Nonostante la mia forma fisica non perfetta venerdì sera, sabato siamo partiti da Venaria in 9, direzione Bonneval sur Arc via Frejus. La giornata in Francia era spettacolare. Sci ai piedi alle 11.30, con calma, sotto un cielo azzurrissimo ed un sole devastante, ci siamo inoltrati per la pista di fondo che conduce a l'Ecot 2027 m. Panorami fantastici, sui versanti francesi delle mie montagne di casa. Poco oltre i casolari di la Duis 2145 m, si comincia a salire decisamente. E da qui al rifugio sarà un calvario per il caldo. Non ho mai sofferto così tanto, l'arrivo al rifugio è la salvezza. Devastati dal caldo arriviamo alla spicciolata al refuge du Carro.

Una birrazza gelata mi ritempra le forze e reintegra i liquidi sudati in quasi 12 km di salita (4 ore...)... questa è una salita ottima per prepararsi all'Oberland. Il pomeriggio trascorre in relax, ammirando le montagne intorno.

La cena è ottima ed abbondante, da buoni italiani razzoliamo tutto con qualche bis.

Dopocena usciamo a vedere il cielo stellatissimo, qualche foto, ancora qualche chiacchiera e via a nanna. La notte è lunga, il sole ci ha cotto per bene, e la mia faccia è rovente.

Sveglia ore 6, colazione a fatica come al solito, poi ci mettiamo finalmente in marcia alle 7.15. Il tempo sembra non promettere bene, nebbie sulle cime, che però poi si diraderanno non appena uscirà il sole. Parto molto piano, il cerchio alla testa dovuto all'insolazione mi tormenta, e dopo un'ora mi arrendo e mi devo prendere un pastiglione.

I miei soci sono tutti avanti, sul Glacier Derriere le Lacs la traccia piega a sinistra, e siamo solo noi a salire la Levanna. Con calma risalgo i pendii via via più ripidi, con qualche traverso non simpaticissimo, e riprendo terreno. L'arrivo in cresta è emozionante, con la valle dell'Orco sotto di me, avvolta in nubi e foschie.

Raggiungo gli amici, al punto dove si lasciano gli sci. I primi tre coraggiosi stanno tracciando gli ultimi metri per la vetta, sulla cresta ancora immacolata. Picca e ramponi ai piedi li raggiungo.

L'ultimo tratto da fare a piedi è bellissimo, esteticamente perfetto, tecnicamente non difficile ma che richiede attenzione, vista l'esposizione notevole (600 m di parete precipitano sul ghiacciaio del Nel, in piemonte). E' una grande gioia per me arrivare in vetta. E' la seconda Levanna che "conquisto", dopo la centrale salita nell'agosto del 2003. E quella cima è ora lì davanti, in veste himalyana. Foto di rito, strette di mano, e poi è ora di scendere.

Raggiunti gli sci, cominciamo a scendere... la neve subito non è granchè. tanta crosta, più o meno portante, cerchiamo qualche tratto di polvere, ma per lo più purtroppo è crosta.

Poi d'improvviso le urla di giubilo fan capire che quel pendio di polvere visto in salita, è fantastico... me lo gusto in un attimo, pennellando una serpentina quasi perfetta (per uno incapace come me...)... l'arrivo in fondo sul ghiacciaio, su neve crostosa, tradisce quasi tutti (volo assicurato!)...

Decidiamo di traversare sul ghiacciaio, su pendii poco inclinati, di crosta questa volta portante (per i leggeri come me..), fino a portarci sui pendii sopra i laghetti del Carro, che avevamo adocchiato già il giorno precedente.

Tocca a me andare in avanscoperta... pendio esposto a sud, 3000 m di quota, pendenza sui 30/35°... faccio la prima curva, e l'adrenalina mi esplode dentro.

FIRN da urlo, inanello curvoni a velocità pazzesca, fino a quando sono costretto a fermarmi perchè le gambe non le sento più!!

La marghe si lancia anche lei alla grande, questo pendio ce lo ricorderemo per una vita!! fantastico!!! fatto quasi tutto d'un fiato, meraviglioso, ci raduniamo tutti alla base felici come delle pasque (e che giorno è oggi infatti???)...

Al refuge du carro ci aspetta una piccola sosta, uno spuntino ed una birra... e poi la discesa fino a La Duis è memorabile.

Pendii di neve marcetta, lisci come biliardi, libidinosi. questa è la neve che adoro, mi divoro queste curve con avidità, lasciando il vuoto dietro di me (sono pazzzooooo sul firnnnnnn), fino alle baite.... le urla di giubilo annunciano l'arrivo dei soci, siamo di nuovo tutti insieme.

Il rientro a bonneval è faticosetto, perchè tocca spingere un po', ma pensavamo peggio.. da l'Ecot in giù la strada è in leggera pendenza, e quindi si fatica molto meno e praticamente non si spinge.

E' comunque notevole, dalla vetta della Levanna a Bonneval sci ai piedi!!!

Un paio di birre, e l'avventura è conclusa. una delle più belle scialpinistiche della mia vita.

Photobook di questa gita >>>

 

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