Nonostante la mia forma fisica non perfetta
venerdì sera, sabato siamo partiti da Venaria in 9, direzione
Bonneval sur Arc via Frejus. La giornata in Francia era
spettacolare. Sci ai piedi alle 11.30, con calma, sotto un cielo
azzurrissimo ed un sole devastante, ci siamo inoltrati per la pista
di fondo che conduce a l'Ecot 2027 m. Panorami fantastici, sui
versanti francesi delle mie montagne di casa. Poco oltre i casolari
di la Duis 2145 m, si comincia a salire decisamente. E da qui al
rifugio sarà un calvario per il caldo. Non ho mai sofferto così
tanto, l'arrivo al rifugio è la salvezza. Devastati dal caldo
arriviamo alla spicciolata al refuge du Carro.
Una birrazza gelata mi ritempra le forze e reintegra i liquidi
sudati in quasi 12 km di salita (4 ore...)... questa è una salita
ottima per prepararsi all'Oberland. Il pomeriggio trascorre in
relax, ammirando le montagne intorno.
La cena è ottima ed abbondante, da buoni italiani razzoliamo tutto
con qualche bis.
Dopocena usciamo a vedere il cielo stellatissimo, qualche foto,
ancora qualche chiacchiera e via a nanna. La notte è lunga, il sole
ci ha cotto per bene, e la mia faccia è rovente.
Sveglia ore 6, colazione a fatica come al solito, poi ci mettiamo
finalmente in marcia alle 7.15. Il tempo sembra non promettere bene,
nebbie sulle cime, che però poi si diraderanno non appena uscirà il
sole. Parto molto piano, il cerchio alla testa dovuto
all'insolazione mi tormenta, e dopo un'ora mi arrendo e mi devo
prendere un pastiglione.
I miei soci sono tutti avanti, sul Glacier Derriere le Lacs la
traccia piega a sinistra, e siamo solo noi a salire la
Levanna. Con calma risalgo i pendii
via via più ripidi, con qualche traverso non simpaticissimo, e
riprendo terreno. L'arrivo in cresta è emozionante, con la valle
dell'Orco sotto di me, avvolta in nubi e foschie.
Raggiungo gli amici, al punto dove si lasciano gli sci. I primi tre
coraggiosi stanno tracciando gli ultimi metri per la vetta, sulla
cresta ancora immacolata. Picca e ramponi ai piedi li raggiungo.
L'ultimo tratto da fare a piedi è bellissimo, esteticamente
perfetto, tecnicamente non difficile ma che richiede attenzione,
vista l'esposizione notevole (600 m di parete precipitano sul
ghiacciaio del Nel, in piemonte). E' una grande gioia per me
arrivare in vetta. E' la seconda Levanna
che "conquisto", dopo la centrale salita nell'agosto del 2003. E
quella cima è ora lì davanti, in veste himalyana. Foto di rito,
strette di mano, e poi è ora di scendere.
Raggiunti gli sci, cominciamo a scendere... la neve subito non è
granchè. tanta crosta, più o meno portante, cerchiamo qualche tratto
di polvere, ma per lo più purtroppo è crosta.
Poi d'improvviso le urla di giubilo fan capire che quel pendio di
polvere visto in salita, è fantastico... me lo gusto in un attimo,
pennellando una serpentina quasi perfetta (per uno incapace come
me...)... l'arrivo in fondo sul ghiacciaio, su neve crostosa,
tradisce quasi tutti (volo assicurato!)...
Decidiamo di traversare sul ghiacciaio, su pendii poco inclinati, di
crosta questa volta portante (per i leggeri come me..), fino a
portarci sui pendii sopra i laghetti del Carro, che avevamo
adocchiato già il giorno precedente.
Tocca a me andare in avanscoperta... pendio esposto a sud, 3000 m di
quota, pendenza sui 30/35°... faccio la prima curva, e l'adrenalina
mi esplode dentro.
FIRN da urlo, inanello curvoni a velocità pazzesca, fino a quando
sono costretto a fermarmi perchè le gambe non le sento più!!
La marghe si lancia anche lei alla grande, questo pendio ce lo
ricorderemo per una vita!! fantastico!!! fatto quasi tutto d'un
fiato, meraviglioso, ci raduniamo tutti alla base felici come delle
pasque (e che giorno è oggi infatti???)...
Al refuge du carro ci aspetta una piccola sosta, uno spuntino ed una
birra... e poi la discesa fino a La Duis è memorabile.
Pendii di neve marcetta, lisci come biliardi, libidinosi. questa è
la neve che adoro, mi divoro queste curve con avidità, lasciando il
vuoto dietro di me (sono pazzzooooo sul firnnnnnn), fino alle
baite.... le urla di giubilo annunciano l'arrivo dei soci, siamo di
nuovo tutti insieme.
Il rientro a bonneval è faticosetto, perchè tocca spingere un po',
ma pensavamo peggio.. da l'Ecot in giù la strada è in leggera
pendenza, e quindi si fatica molto meno e praticamente non si
spinge.
E' comunque notevole, dalla vetta della
Levanna a Bonneval sci ai piedi!!!
Un paio di birre, e l'avventura è conclusa. una delle più belle
scialpinistiche della mia vita.
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