Scialpinismo

 

Breithorn Centrale 4160 m
 

 

 
Info gita  
Partenza: Plateau Rosà 3470 m
Tempo di salita: 3 h - 3 h 30 m
Dislivello: 680 m
Difficoltà: BSA
Esposizione S
Periodo: marzo - maggio

 

1° maggio 2005
Il Breithorn Centrale può essere una valida alternativa al sempre troppo affollato Occidentale..Forse è leggermente più impegnativo, perchè talvolta non è tracciato, ma è di grande soddisfazione anche questo, specie l'arrivo in cresta, orlata da enormi cornici sul lato svizzero. Con buone condizioni di neve e fisiche è possibile salire fin quasi nei pressi della vetta, per scendere il ripido (40°) pendio sud, raccordandosi all'itinerario di salita (occhio ai crepacci...). La discesa fino a Cervinia lungo la pista del Ventina è sempre un'esperienza unica.

 

Ancora a quota 4000…anche se stavolta il biglietto della “lotteria del mal di montagna” (ebbene sì, è una lotteria…l’anno scorso ho fatto 6 quattromila e mai un problema, questa volta sì..) l’ho vinto io…

       

A sinistra: dalla Testa Grigia, il gruppo Dom de Mishabel, Taschorn e Alphubel.

Al centro: il Cervino.

A destra: i Breithorn dal colle del piccolo Cervino.

Andiamo con ordine..oggi è l’ultimo giorno di apertura degli impianti di Cervinia. E’ tempo di cogliere l’attimo, quindi rapido giro organizzativo e si forma la squadra: 3 con le ciaspole e 4 scialpinisti. Partiamo da casa di buon’ora per avere tempo di fare le cose con calma. Caffè a Cervinia, e poi al parcheggio, già affollatissimo, ci ricompattiamo. Ci prepariamo, indossiamo la ferraglia (imbrago con attrezzatura di emergenza…), calziamo gli scarponi, ci incremiamo per bene e siamo pronti. Ah no! Le pelli! Devo ancora mettere le pelli! Svolta anche questa operazione, ci avviamo a fare la coda, tra bauscia, pistaioli e altri scialpinisti, per il biglietto. Ben 19 euri! Stica…Vabbè, speriamo almeno vada bene. Saliamo quindi coi tre tronchi della funivia fino al Plateau Rosà. Lo sbalzo rapido della quota si fa sentire. Avevo mal di stomaco già a casa per via della notte insonne, ora sta peggiorando e non è un buon segno..Al Plateau Rosà fa caldo. Siamo a 3500 m si può stare in maniche corte alle 9.45 del mattino. Con calma partiamo e ci avviamo a margine delle piste. La salita avviene con calma, per evitare di farci scoppiare la testa.

       

A sinistra: dal piccolo Cervino, verso il Breithorn Orientale, la Roccia Nera, Polluce, Lyskamm, Castore.

Al centro: affollamento sul Breithorn Occidentale!!!

A destra: in tenda sul colle del Breithorn.

Arrivo al colle del Piccolo Cervino, circa 3800 m, con un po di fiatone..oggi pare non ingranare per niente..mi metto di nuovo la crema e mi tolgo la maglia. Sono in maniche corte, si muore di caldo. Il lungo Plateau dei Breithorn ci cuoce a dovere…non c’è un filo d’aria, sembra luglio. Il Breithorn occidentale è un brulicare di scialpinisti. Sul centrale invece ci sono solo due impavidi..Alle 11.20 siamo al Colle del Breithorn 3826 m. Gli amici con le ciaspole e uno dei nostri sciatori non sono in vista, probabilmente hanno cambiato meta e saranno incolonnati su per l’autostrada che sale al Breithorn Occidentale.

       

A sinistra: i due Breithorn.

Al centro: salita col Cervino sullo sfondo.

A destra: saliamo in direzione del Breithorn centrale.

Il panorama è spettacolare, l’alta quota è questa, indescrivibile. E’ tutto bianchissimo, il cielo azzurro, da qualsiasi parte ti giri vedi tanti di quei quattromila che manco ti immagini…Il Cervino è lì, vicino, a fare da guardiano…e poi la Dent d’Herens, il Weisshorn, il Dom de Mischabel, il Bishorn salito ad agosto, il Rosa al completo, dalla Dofour ai Lyskamm, al Castore…e là, lontano, il Gran Paradiso, e il Monte Bianco, persi tra nubi in bassa valle..

       

A sinistra: verso la finestra del Breithorn.

Al centro: la parte finale della salita, dai 4081 m della finestra.

A destra: verso la cresta finale.

Neanche il tempo di assaporare lo spettacolo che, verso i 3900 m, comincio ad andare in crisi..e mi assale la nausea..salgo pianissimo, fermandomi ogni 10 metri, ogni tanto sembra passare, ogni tanto ritorna. Abbandoniamo l’idea di salire direttamente per il pendio sud, troppo ripido. Ci dirigiamo verso la finestra dei Breithorn. La neve dura ci obbliga a salire coi coltelli, ma siamo ancora slegati. Il ghiacciaio è ben coperto, anche se un bel crepaccio lo sfioriamo a poca distanza..arrivo semi stravolto alla finestra del Breithorn, a 4081 m, sono ancora in maniche corte e senza guanti…mai salito così fino a queste quote…appena ti fermi però fa fresco..Sosta per riordinare le idee e recuperare qualche forza..mangiare non se ne parla nemmeno. La nausea mi è passata ma non ho fame né sete. Decidiamo di lasciare qui gli sci, saliremo con ramponi e piccozza.

       

A sinistra: salendo al Breithorn centrale uno sguardo all'occidentale.

Al centro: le belle cornici sul versante svizzero.

A destra: a pochi metri dalla vetta.

Mentre ci prepariamo, mi sento chiamare da sotto..ma è la mitica Barby! Ci raggiunge col compagno e tutti insieme siamo pronti per l’assalto finale alla vetta. Mancano 80 metri, salirò lassù a costo di sputare l’anima…saliamo slegati. Stando a debita distanza dalle enormi cornici, la traccia è molto profonda e non c’è ghiaccio. Basta fare attenzione…certo che se si cade ciao ciao…ma c’è pure chi sale senza ramponi, e chi con gli sci fin quasi alla cima (onore al merito…). Parto bene, poi, ovviamente, la pendenza aumenta, lo sfrorzo pure e vado di nuovo in crisi. Vabbè, pian piano, salgo un po, mi fermo, risalgo. Uffa, era almeno due anni che non tribolavo così tanto per salire un quattromila. Diciamo che se  ieri (sabato) avessi evitato di spaccarmi la schiena tutto il giorno a tagliare l’erba, decespugliare, saldare cancelli in ferro magari era meglio…ma indietro non si torna, ora sono qui, e ne pago le conseguenze…ci sono quasi. Incontro Barby e gli altri che scendono.

       

A sinistra: senza commento...

Al centro: Barby in discesa dalla vetta.

A destra: Nordend, Doufour, Zumstein, Gnifetti, Breithorn Orientale, Roccia Nera, Polluce, Lyskamm, Castore...

Mi fermo ancora un attimo e faccio l’ultimo sforzo. Sono in vetta. Che meraviglia. La nausea non mi impedisce di ammirare lo splendido panorama. Scendo quasi subito, prima perdo quota meglio è. Arrivo solitario alla finestra del Breithorn, vedo Alex e Barby che si caricano gli sci sullo zaino. Io gli faccio segno di no con la picca…ho capito le loro intenzioni…salire anche il Breithorn occidentale, dalla crestina est…io non ne ho più, devo scendere più in fretta possibile…tempo di prepararsi ed è ora.  Le prime curve a 4000 metri e mi passa subito la nausea…che meraviglia sciare quassù! Una curva dietro l’altra, passo praticamente vicino al crepaccio (l’ho visto appena in tempo…) e giù, fino al colle del Breithorn dove ritrovo Aldo e i ciaspolari, tra cui Romano anche lui colpito dal mal di montagna..proseguiamo la discesa, per il noioso plateau dei Breithorn, prima in leggera discesa, poi in piano e alla fine, ahimè, in leggera salita…e qui puntualmente rieccola!

       

A sinistra: il Roby4061 in vetta.

Al centro: Massimo parte sci ai piedi dai pressi della vetta.

A destra: sciare a 4000 metri....

Che palle! Arrivo al colle del Piccolo Cervino esausto…mi riposo un attimo all’ombra dello skilift, il sole oggi ci sta massacrando..poi decido di scendere, è meglio perdere quota. Faccio venti metri, ho una crisi, la supero subito e poi la nausea è solo un ricordo…mi butto sulla pista, scendo pennellando le curve, mi sto rigenerando, sciare sotto il Cervino, a 3800 m, mi da la carica…e tutto passa, tutto…Mi sto divertendo un mondo, finalmente, la discesa me la godo. Ci ha provato a rovinarmi la giornata, ma non c’è riuscito fino in fondo…scendo la pista quasi tutta d’un fiato, al Plateau Rosà mi fermo ad aspettare Alessio e Beppe. I tre ciaspolari ovviamente scenderanno con la funivia. Davanti a noi ancora 1500 metri di discesa, lungo la famosa pista del Ventina. Sono le tre del pomeriggio, la neve è marciotta, nonostante la quota…ma le temperature sono da inizio estate.

       

A sinistra: vapori si addensano sul Cervino.

Al centro: in discesa appena sotto la Testa Grigia.

A destra: e via, ci lanciamo sulla pista del Ventina.

La discesa per il Ventina è uno spettacolo. Indescrivibile, anche se man mano che si scende di quota la neve si fa via via più pesante, e il fondo della pista sempre più irregolare. A Plan Maison mi rimetto in maniche corte, fa caldissimo. Prima di Cervinia ci sono pure laghi sulla pista…è necessario il canotto! Gli sciatori di pista appaiono in difficoltà, in effetti ci vanno gambe buone, per scendere su una pista da Free-style, e mi stupisco di come, pur avendo 2000 metri di dislivello sulle gambe, riesco ancora a scendere bene…ed eccoci, le ultime curve, ci siamo quasi…ancora una? Si ancora una et voilà! Finita la neve, finita la discesa. Dietro di noi 2155 m di discesa. Da 4160 m. Spettacolo! E’ venuto il momento di togliersi ferraglia e scarponi. Posso finalmente mettermi in sandali e braje cürte…una birra media a Valtournanche è il degno sigillo della gita…il viaggio di ritorno è segnato dal caldo…a casa ci va una bella doccia e poi un’abbondante cena, visto che in tutto il giorno non ho praticamente mangiato nulla…una bottiglia di vino valdostano, un Gamay del 2003 è la degna compagna della cena…

       

A sinistra: sciare al cospetto della Gran Becca.

Al centro: pomeriggio, la neve ormai è già bella marcia a 2300 m.

A destra: verso le ultime curve, a pochi minuti dal Breuil.

Che dire? Una gran discesa, spettacolare, una giornata splendida e relativa cottura totale del viso, il sole a 4000 metri difficilmente perdona…Anche il Breithorn Centrale con gli sci è andato, avanti il prossimo..

 

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