Punta Verzel 2406 m. |
La Punta Verzel è uno splendido belvedere sulla pianura canavesana e
su gran parte dell'arco alpino occidentale. Un rifugio posto sulle
sue pendici da la possibilità di salire in vetta a godersi l'alba,
esperienza sicuramente sempre entusiasmante. La salita non presenta
difficoltà, il percorso è ben segnato. Per il rifugio Fornetto sono
necessarie le chiavi per il locale cucina, mentre il dormitorio è
sempre aperto.
|
|
21 e 22 ottobre 2006. Sabato, ore 14.30. Ci ritroviamo a Castellamonte in 8. Il cielo verso la montagna non promette nulla di buono, le previsioni nemmeno. la montagna è avvolta in nuvoloni neri. Ma partiamo con l’intenzione di fare festa, di ripetere la felice esperienza dello scorso anno al Monte Faroma. Siamo ben 5 di quella fantastica gita. Partiamo alle 15.40 dalla strada della cava di quarzo. Ben presto ci immergiamo in un nebbione pauroso, non siamo per nulla ottimisti. Non si vede nulla, rischiamo pure di sbagliare strada, ma alla fine alle 17.45 arriviamo al rifugio Fornetto, a 2130 m sulle pendici del Verzel.
A sinistra: il gruppo alla partenza Al centro: Massimo, Alex e Lorenzo al rifugio A destra: Judy, Patty, Paola, Alex Il rifugio è spartano ma accogliente. Accendiamo subito la stufa per scaldare l’ambiente, poi le cuoche ai fornelli… e nel mentre fuori il cielo si apre… le nubi si ritirano in basso, lasciando un mare di nubi in ebollizione…E’ ora di sedersi a tavola. Cena pantagruelica con piatti tipici della montagna… tra chiacchiere e battute il tempo passa velocemente. Usciamo poi fuori, a goderci la serata. La pianura è coperta dalle nubi, ma il cielo è in gran parte stellato.
A sinistra: prima di cena, il mare di nubi si abbassa di quota Al centro: dopo la cena, mentre fumo la pipa A destra: le prime immagini dell'alba A mezzanotte e mezza è ancora ora di mangiare gli arrosticini… il livello alcolico raggiunto è notevole, ancora qualche tisana per smaltire e poi siam pronti per andare a dormire… si fa per dire.. Io avrò dormito si e no tre ore. Alle 5 ero già sveglio, alle 6 decido di alzarmi per andare a vedere com’è fuori…. Il cielo è stellatissimo, si vede tutta la via lattea, mentre il riflesso della luce siderale risalta il mare di nubi in basso. Si svegliano anche gli altri, alle 6.40 siamo tutti in movimento. Non c’è tempo di fare colazione, ma solo di prepararsi, riordinare le idee e lo zaino e partire per la vetta. Vogliamo essere su per l’alba. E’ già il crepuscolo quando io, Daniele ed Alex partiamo quasi di corsa dal rifugio. Rimango ben presto indietro, non mi fa bene partire così velocemente a freddo… mi fermo decine di volte per ammirare e fotografare lo spettacolo del mare di nubi. Salgo con la reflex avvitata sul cavalletto e il cavalletto a spalle a mo’ di fucile…
A sinistra: verso oriente... Al centro: verso sud... A destra: Daniele ed Alex in attesa
Senza parole. Affannosamente seguo le orme dei compagni, il silenzio è totale, rotto solo dal mio respiro quasi rantolante per la corsa… Gli occhi mi bruciano, ho un sonno tremendo, ma la vista del mare di nubi mi sprona a proseguire, sono emozionantissimo. Le roccette sotto la vetta non sono facili da salire col treppiede e la macchina fotografica avvitata sopra in mano, ma ci riesco senza rompere niente… Siamo in vetta, e il sole deve ancora sorgere.. Gli altri 5 soci sono dietro di noi. Bellissimo, dalla vetta il mare è ancora più immenso.
A sinistra: la Quinzeina Al centro: Alex osserva il mare A destra: Massimo indica il Weisshorn a Daniele A perdita d’occhio. Posiziono in cavalletto, e comincio, anzi riprendo, a scattare immagini, cercare di portare a casa tutto quello che posso di questo meraviglioso spettacolo. Senza parole. Il respiro mi torna normale, arriva su anche Massimo e in quel momento il sole sorge ad est, prima un barlume sulla est del Rosa, poi i raggi irrompono su tutta la pianura sommersa dal mare di nebbie. Indimenticabile. Le montagne si colorano di rosa, così come le nubi. Da restare senza fiato. In dieci anni di montagna non ho mai visto nulla del genere.
A sinistra: ore 7.55, sorge il sole.. Al centro: spettacolo... A destra: io ammiro l'alba. Alla spicciolata arrivano tutti su. Ci ritroviamo insieme a contemplare la meraviglia. Il panorama da questa vetta è incredibile. Dal Monviso, alle valli di Lanzo, a tutto il gruppo del Gran Paradiso, al Cervino, al Monte Rosa al completo. E’ una sorpresa vedere Zinalrothorn e Weisshorn… se pensi che sono nel Vallese… Il sole illumina poi la capanna Margherita, che vediamo brillare da qui.. Quattro di noi proseguiranno per la Quinzeina, mentre noi rimarremo due ore abbondanti a gustarci lo spettacolo. Il silenzio è rotto solo dalle nostre voci e dagli aerei in quota. Poi, alle dieci passate a malincuore lasciamo questo posto magico.
A sinistra: i primi raggi di sole illuminano la Quinzeina Al centro: mare di nubi anche in valle A destra: le sagome di Patty ed Alex
A sinistra: anche Paola e Judy arrivano in vetta Al centro: uno scatto in bianco e nero A destra: i magnifici otto in vetta. E’ ora di scendere. Ci tuffiamo così praticamente verso il mare di nuvole, mentre da ovest giungono cirrostrati a velare il sole. In breve siamo di nuovo al rifugio Fornetto, mentre viene lambito dal mare che sta salendo di quota. E’ bello rientrare nel calduccio delle quattro mura e rifocillarsi. Nel mentre arrivano una quindicina di soci CAI di Rivarolo in gita sociale, offriamo loro uno spuntino prima che anch’essi salgano alla vetta. L’amico Daniele deve essere a casa per pranzo e ci lascia, scendendo a valle. Rimaniamo in tre, prepariamo il pranzo per i soci che arrivano dalla Quinzeina alla mezza.
A sinistra: Massimo, Lorenzo, Judy e Paola partono per la Quinzeina Al centro: ancora un'immagine della Quinzeina A destra: Daniele in controluce
A sinistra: in questa foto assomiglio terribilmente a mio padre... Al centro: stanco, distrutto dal sonno, ma felicissimo A destra: chi indica cosa? Ormai il rifugio è nella nebbia, pranziamo ancora in compagnia festosi e felici per quello che abbiamo visto al mattino. Poi è ora di prepararsi a scendere. Rimettiamo in ordine, poi ancora una foto di gruppo fuori dal rifugio, e via. Lasciamo questo ricovero, e questa montagna che ci ha regalato emozioni splendide. Arriviamo in breve alle macchine, ancora una sosta per una birra a Castelnuovo Nigra, poi tutti a casa. Con la mente e gli occhi ancora pieni di istantanee ed immagini di quell’alba indimenticabile, lassù, a 2406 m di quota sul Verzel, una domenica di fine ottobre.
A sinistra: ci stiamo per reimmergere nella nebbia Al centro: viandante sul mare di nebbia A destra: 7 amici felici. Rifugio Fornetto, 22 ottobre 2006
Roberto Maruzzo-socio CAI-Lanzo |
|
home | myself | montagna | meteorologia | link | credits | e-mail |
www.roby4061.it - Versione 3.0 - © 2004 |