Cima Bianca 3009 m.


La conca del lago Tzan, dominata dalla punta omonima, splendida piramide di roccia, è un luogo di rara bellezza. La Cima Bianca, raggiungibile dal bivacco Tzan in circa un'ora e mezza, è un ottimo punto panoramico sulla Becca di Luseney, buona parte della valle d'Aosta e su diversi quattromila delle Alpi Occidentali. Si spera che i problemi riscontrati durante il nostro pernottamento vengano risolti nel 2007.
  • Partenza: Torgnon, stazione seggiovia 1896 m

  • Tempo di salita: 2 h 40 m 1° giorno, 1 h 30 m 2° giorno

  • Dislivello: 1150 m circa

  • Difficoltà: EE

  • Periodo consigliato: giugno - ottobre
  • Punto di appoggio: bivacco Tzan 2482 m

29 e 30 ottobre 2006.

L'alta pressione e le temperature elevate in quota ci spingono a provare ancora una gita di due giorni, quasi a novembre... la scelta ricade sulla Cima Bianca, dopo il tentativo solitario fallito sotto un temporale quest'estate..Siamo in 4 a partire da sopra Torgnon, al termine della strada transitabile oltre l'area attrezzata, con degli zaini enormi. La prima parte della salita è assai noiosa, lungo una strada interpoderale.

   

A sinistra: colori autunnali alla partenza

Al centro: Lorenzo e io carichi come muli

A destra: ancora colori autunnali

   

A sinistra: la Punta Tzan tra i larici

Al centro: ultimo sole sulla Punta Tzan

A destra: i pastori del presepio salgono al bivacco Tzan

I colori autunnali sono un po smorzati dal cielo velato, ma l'ambiente è comunque suggestivo. Dopo Cheateau cominciamo a caricarci di legna per la stufa del bivacco. Raccogli e raccogli, dal bivio del sentiero, a circa 2100 m, siamo saliti sotto il peso di uno zaino spaventoso (il mio era sui 24 kg.. io ne peso 53 .... fate voi!! ), carichi di legna. Questo tratto è stato eterno. E' comunque suggestivo salire nell'aria della sera imminente, e il clima è allegro e spensierato nonostante la grande fatica.

   

A sinistra: tramonto al bivacco

Al centro: notte attorno al falò

A destra: ad oriente si accende la luce

Alle 18.10 arriviamo con la luce del tramonto al bivacco Tzan 2482 m. Subito ci dividiamo i compiti. Ed arriva la sorpresa. La stufa non appena accesa comincia a fumare in maniera indescrivibile. I tubi sono vecchi e probabilmente pieni di caligine, perdono fumo da ogni giunta. In breve l'aria si fa irrespirabile... Al che cominciamo a far cadere tutte le madonne e i santi dal calendario. La censura mi impedisce di ripetere il repertorio a cui abbiamo dato sfogo... Passata la tempesta è tornata la pace. Spenta la stufa e preparata la cena, ci siamo placati...aiutati dall'ottimo vino e dalle leccornie che avevamo portato su. Meno male che non faceva freddo, 12° a 2500 m alle 20 di sera del 28 ottobre. Allucinante.

   

A sinistra: alba verso le dame di Challand

Al centro: manca poco al sorgere del sole

A destra: primo sole sulla est della Punta Tzan


Dopo cena tutti intorno al falò, visto che la legna l'avevamo portata su con sudore e fatica, tanto valeva bruciarla tutta!! La serata è trascorsa così tra risate, la pipa, sotto un cielo stellatissimo, tra il caffè con la sambuca e i silenzi della notte. Se non che, alle 22.15, invocate, le masche han cominciato a soffiare... Il föhn è entrato con violenza, rischiando di far prendere fuoco a tutta la montagna... Abbiamo spento tutto e a nanna, non prima di aver fotografato il cielo stellato.

     

Immagini dell'alba

Nel bivacco, anche se la stufa non abbiamo potuto accenderla, la temperatura è rimasta accettabile, intorno ai 12°, e abbiamo dormito alla grande. Sveglia alle 7 per vedere il sole sorgere, è pure il giorno col cambio dell'ora. E l'alba di domenica regala di nuovo colori ed emozioni. Alba favonica, aria tersa, nubi che si incendiano ad est. Mezz'ora di colori accesissimi, poi vinti dal sonno, si torna a dormire..

   

A sinistra: il sole è già alto quando stiamo per partire

Al centro: Lorenzo, Massimo e Judy al bivacco

A destra: presso l'alpeggio di Erbion

   

A sinistra: presso l'alpeggio di Erbion

Al centro: in cresta

A destra: salita in ordine sparso


Alle 8.20 tutti giù dalle brande, il föhn soffia a raffiche irregolari, alle 9.30 partiamo per la vetta. Torniamo indietro per il sentiero del giorno prima fino al bivio segnalato per la nostra vetta. Ci raggiungono Alex, Patty, Silvia e Angelo saliti in giornata. Saliamo in allegria, non fa freddo. Il sentiero è ben segnato e ci porta sulla spalla della nostra vetta. La cresta, di rocce rotte, che in alcuni tratti dobbiamo aggirare perdendo quota sul versante di S. Barthelemy, e siamo sulla cima, battuta da un vento non freddo ma fastidioso. Qualche decina di foto e poi via, in discesa verso il bivacco, dove il vento rinforza e ci concediamo un lauto pranzo.

   

A sinistra: l'ultimo tratto di cresta

Al centro: foto di vetta

A destra: le rocce chiare che danno il nome alla cima Bianca

Mentre siamo chiusi nel bivacco fuori infuria la bufera, con raffiche che stimo sui 80-90 km/h. Dopo pranzo ci prepariamo, ripuliamo il bivacco e siamo pronti a partire. Quindi è tutta discesa. Eterna, soprattutto i 4 km di strada pianeggiante. Arriviamo a Torgnon alle 17.20 di sera, ancora in maniche corte e decisamente accaldati. I piedi mi fumano, ho le spalle a pezzi. Ma anche questa è quasi andata. Una birrona tutti insieme e a casa.
 

   

A sinistra: in discesa

Al centro: Massimo ed Alessio

A destra: luci calde d'autunno

 
Ho chiuso il conto con la cima bianca, aperto tre mesi fa e rimasto in sospeso. Sono salito su questa cima più di 35 anni dopo il mio papi. Due giornate splendide in compagnia degli amici, nella montagna autunnale.

 

A sinistra: un larice ci saluta

A destra: Loditor ed il suo stagno

 

Photobook di questa gita.

Roberto Maruzzo-socio CAI-Lanzo


 

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