L'estate del 2000.


Annunciata dai meteorologi come un'estate torrida questa del 2000 ha invece riservato molte sorprese, come del resto quella del 1999.

Dopo l'estate del 1996, decisamente fresca, come tutta l'annata del resto, che complice un inverno 1995/96 particolarmente nevoso e rigido aveva contribuito a rallentare in parte il ritiro dei ghiacciai, le estati del 1997 (l'anno più caldo in assoluto) e del 1998 (durante la quale l'isoterma 0° superò spesso i 4500mt), già l'estate del 1999 si era rivelata particolarmente fresca in quota, con frequenti nevicate oltre i 2500-3000mt, e quindi con molta neve in quota: il Cervino, proprio per via del forte innevamento poté essere scalato da pochissime cordate.

Quest'anno si è avuta già una primavera più mite del solito e a giugno sembrava che questa sarebbe dovuta essere un'estate torrida: almeno nella zona delle Alpi occidentali non è che abbia poi fatto quel gran caldo che si paventava.

In particolare luglio è stato il più freddo dal 1996, e la media delle minime è stata la più fredda in assoluto. Se si confrontano le temperature del 2000 si può vedere come luglio sia stato più fresco di giugno. Confrontandolo con gli anni passati la media del mese registra più di due gradi centigradi in meno rispetto al 1998 (21.8° contro 19.4°).

Il calo termico più vistoso del luglio 2000 si è avuto tra il 10 e il 16 del mese, non a caso dopo un episodio di fhön il 08-07. In particolare il giorno 11 si è avuto in cinque ore un vero e proprio crollo della temperatura, da +22.7° a +12.7° ( dalle 14 alle 19 ), che ha portato neve fino a 2400mt.

Il rasserenamento del cielo ha poi portato la minima a +7.1°, vicino ai +6° record del luglio 1996. Per tutta la settimana lo zero termico è stato intorno ai 2300-2400mt, tanto che si sono toccati il 15 luglio ben -17° sul Gran Paradiso e nuovamente +7.1° di minima il 16-07 a Villanova Canavese.

Anche verso la fine del mese, dopo un altro episodio di fhön il 28, le temperature erano al di sotto delle medie: il 30-07 gelo e brina a Pont Valsavarenche (AO, 1960mt) e -7° sul Gran Paradiso ammantato di neve fresca farinosa.

Ad inizio agosto, precisamente i giorni 4 e 5 un nuovo calo termico, che associato ad una perturbazione ha portato di nuovo la neve fino a 2500mt e temperature fresche (il 05-08, alle 12 c'erano +15°, ma mai come i +14.4° di massima il 12 agosto 1999!!), tanto che ancora intorno al giorno 8 le montagne si presentavano ben innevate fino ai 2800mt e sopra i 3100-3200mt assumevano un aspetto decisamente invernale, insolito per il periodo.

Finalmente poi le temperature sono risalite, portandosi a valori più consoni al periodo e in qualche caso superandole, ma superando i 30° solo per tre volte dopo la metà del mese, facendo subito gridare all'estate torrida, dimenticandosi subito di un mese di luglio così fresco come non se ne vedevano da anni.

Certo è che nel centro-sud d'Italia tutto questo discorso non ha senso: infatti, dati alla mano è chiaro che quest'estate laggiù ha fatto ben caldo: ma del resto questo è l'andamento climatico che si va delineando da alcuni anni: in inverno al nord è secco e non solo non piove, ma in montagna nevica sempre meno e al sud invece nevica fino a bassa quota e a lungo; al contrario, d'estate (e anche in primavera), piove al nord a fa un caldo bestiale al sud e qualcuno ne approfitta dell'ingenuità di molti che poi attribuiscono o collegano al gran caldo gli incendi che divorano ettari su ettari di boschi del nostro paese: ma andiamo, il caldo, anche a 40° non provoca gli incendi (soprattutto quando l'umidità e al 60%!!), l'autocombustione è un processo abbastanza raro. La verità è che gli incendi non scoppiano mai da soli, c'è sempre dietro la mano di un pazzo criminale, come si spiegherebbe allora che nelle mie montagne tutte ma proprio tutte le volte che c'é il fhön scoppia un incendio?

Comunque, l'estate del 2000, anche se non ancora terminata, sarà ricordata per il calo termico di luglio e per il discreto innevamento che ha ammantato le Alpi per buona parte del mese, e che ha dato loro un aspetto sicuramente più appropriato e in molti casi più pittoresco in netto contrasto con il verde di un pascolo alpino di luglio.


 

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