Le alluvioni del 1993 e 1994.


Sono certamente ancora negli occhi di molti di noi le immagini terrificanti delle alluvioni del settembre 1993 e del novembre 1994. Eventi di tale portata non si sono per fortuna più verificati nelle nostre zone (o almeno non con tale violenza) e ciò sta a dimostrare l'eccezionalità di quegli eventi disastrosi, anche se sono diventati più frequenti episodi di nubifragi violenti sia in pianura che in quota, con evidenti effetti sul dissesto idrogeologico del già fragile ambiente alpino: in anni recenti si ricordano infatti gli episodi della Val di Rhemes e della Val Veny (1997), che causarono notevoli danni in val di Rhemes (un campeggio fu spazzato via dalla furia della Dora di Rhemes).

Alluvione del 23 e 24 settembre 1993.

E' stata sicuramente la più terribile [ fino all'ottobre 2000 ] che ha colpito duramente e in modo particolare la zona attorno al massiccio del Gran Paradiso: le valli più colpite furono infatti la Val Grande di Lanzo, la Valle dell'Orco, la Val Soana, la Val Chiusella in Piemonte e la Valle di Cogne e la Valsavarenche in Valle d'Aosta: in tutte queste zone, sia nei fondovalle che in quota sono ancora visibili i segni del disastro, dopo ben 7 anni.

La Val Grande fu quella più colpita tra le valli di Lanzo. In particolare il paese di Forno alpi Graie, alla testata della valle, fu travolto la sera del 23 settembre da un'ondata di pietre, acqua e fango, provocato dal cedimento di una porzione della morena del ghiacciaio Martellot sotto il peso dell'acqua che precipitò a valle gonfiando a dismisura il torrente Gura. L'ondata devasto' tutta la parte alta della valle (ancora visibile il profondo solco scavato dal Rio Bramafam) e i pascoli sopra il paese, piombando su Forno, che fu risparmiato in parte grazie a due robuste case a monte del paese. Nonostante questo, le case furono sommerse da acqua e pietre, e ancora un mese dopo l'aspetto della zona era desolante.

Anche nel vallone di Sea il torrente si gonfiò rovinando il bel piano di Sea e danneggiando l'acquedotto delle valli di Lanzo.

L'ondata di piena travolse ponti, strade, campi: a Pessinetto crollò il ponte della Ferrovia Torino-Ceres, che subì notevoli danni e ancora oggi è interrotta. Altri danni si ebbero anche più a valle, da Lanzo a Villanova, a Caselle..

                                                                          

Il torrente Stura al ponte di Villanova ....                                                                                 ...e al ponte di Robassomero il 24-09-1993

In valle di Cogne fu spazzato via il campeggio di Epinel, il vecchio ponte in legno di Valnontey, quello della statale a Cogne e si contarono numerose frane.

In Valsavarenche furono cancellati quasi tutti i ponti sul torrente Savara e danneggiate strade e si verificarono frane.

In valle Soana, Orco e Chiusella la furia delle acque travolse abitazioni, ponti,strade: ancora oggi sono visibili i segni dell'alluvione.

Certamente fu un evento eccezionale sia per la quantità di pioggia caduta in poche ore, sia per l'anomalo livello dello 0° termico, che porto il limite della neve ben oltre i 4000 metri, si disse infatti che piovve fin sulla vetta del Gran Paradiso: di conseguenza ciò che successe in quei giorni rimarrà nella mente e negli occhi di tutti noi.

[redatto nell'aprile 2000]


Alluvione del 4-5 e 6 novembre 1994.

Questa alluvione colpì soprattutto le province di Asti, Cuneo, Alessandria e Torino. Anche nella mia zona vi furono parecchi danni e io stesso non mi ricordo di aver mai visto nulla di simile prima d'allora.

Le precipitazioni cominciarono già il 3 novembre, per proseguire violente il 4 e il 5, assumendo valori incredibili di intensità: caddero più di 25 cm d'acqua in poco più di 24 ore e ciò portò la Stura di Lanzo in piena a livelli eccezionali. Anche la mia frazione fu in parte allagata il 5 novembre, per via del crollo di un muro di contenimento nel canale di Robassomero, poco sopra Cafasse.

Il canale (che deriva dalla Stura) straripò inondando il centro di Cafasse e l'acqua proseguì tra i campi allagando corso Mandelli, che mette in comunicazione Cafasse con Villanova Canavese e rendendolo intransitabile (numerose auto rimasero in panne in mezzo all'acqua). Parte dell'acqua si riversò nel rio Ronello che straripò in più punti (soprattutto a Grange di Nole) e parte proseguì per i campi, trovando come diga la strada comunale di Villapet e allagando una casa a monte della strada.

Il torrente Stura a Villanova Canavese (06-11-1994): verso monte...

....e verso valle. 

La situazione alle 19:00 del 05 novembre vedeva la mia borgata (cascina De Giorgis) completamente isolata: a parte il ponte sulla Stura a Villanova chiuso già dal primo pomeriggio, le strade erano bloccate nei seguenti punti:

  • Via Stura, Villanova Canavese: ponte sullo Stura chiuso;

  • C.so Mandelli, Cafasse: attraversato per una larghezza di 300mt da un muro d'acqua alto fino a un metro;

  • Via Quarello, tra Prati di Villanova e Cafasse: allagata in più punti;

  • Strada comunale di Villapet, tra Prati di Villanova e Grange di Nole: interrotta presso via Salvinot a livello del ponte sul Ronello, ingrossatosi a dismisura;

  • Via Salvinot, tra Prati di Villanova e i Visietti (Grange di Nole): interrotta in più punti.

Il mattino del 6, quando le precipitazioni diminuirono di intensità, fu richiesto l'intervento di un escavatore per "tagliare" il rilevato stradale in Strada Villapet, per permettere all'acqua di defluire, e solo nella serata furono ripristinati i collegamenti stradali.

                                            

Strada Villapet interrotta....

                                     

...e Strada Salvinot pure!  06-11-1994

Io stesso rimasi colpito dalla quantità d'acqua caduta e che scorreva dappertutto, fece effetto vedere fossi e rii sempre in secca o quasi, trasformati in veri e propri torrenti: lo stesso Ronello, che ha un alveo largo da due a quattro metri, in alcuni punti arrivò ad una larghezza di duecento metri!!!!

Comunque, per fortuna anche questo è rimasto un evento eccezionale e che per fortuna non si è più ripetuto con quell'intensità.

[redatto nell'aprile 2000]


 

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